Zona arancione, Mario Nieddu riferisce in commissione Sanità.
L’assessore della Sanità, Mario Nieddu, ha riferito nella Sesta commissione del Consiglio regionale, sulle decisioni assunte dal ministero della Salute lo scorso 22 gennaio che, come ampiamente risaputo, hanno portato la Sardegna in zona arancione.
Nel corso del suo intervento in commissione l’assessore ha ribadito il superamento delle criticità che hanno portato alla nuova classificazione in zona arancione, determinata dal rapporto stilato dall’Istituto Superiore di Sanità e da cui discende la valutazione del rischio epidemiologico delle regioni in base a 21 differenti indicatori di rischio.
“La Sardegna – per l’esponente della Giunta Solinas – è passata da zona gialla a zona arancione, perché il 19 gennaio ha registrato un aumento di focolai nelle Rsa e negli ospedali, a cui si sono aggiunti due ricoveri in più nei reparti di terapia intensiva (da 51 a 53) che hanno fatto superare il limite massimo del 30 per cento di occupazione dei letti con il respiratore. Il giorno successivo alla firma del decreto Speranza – ha aggiunto Nieddu – abbiamo attivato i trenta posti della terapia intensiva dell’Azienda ospedaliera universitaria di Sassari e si è rientrati dunque ampiamente entro il tetto massimo di occupazione”.
A conclusione del suo intervento l’assessore ha ricordato, con una nota polemica, una certa discrezionalità nella classificazione delle regioni, contestando la rigidità delle modalità di attribuzione delle zone di rischio alle regioni: “Rilevo inoltre che una certa elasticità nel valutare le aree di rischio è stata riservata invece ad alcune regioni, come la Basilicata e il Molise, che sono rimaste in zona gialla pur registrando un indice di contagio (Rt) di molto superiore rispetto a quello della Sardegna. Fino al 12 gennaio – conclude Nieddu – scattavano le prescrizioni, mentre ora si va direttamente alle chiusure”.
Per i consiglieri dell’opposizione, invece, l’operato del ministero della Salute è stato corretto, lamentando, invece, i ritardi con i quali l’amministrazione regionale ha provveduto alla trasmissione dei dati relativi all’emergenza Covid, nonché una generale sottovalutazione dei limiti di occupazione dei reparti della terapia intensiva e dei posti letto in genere. Proprio la recente inaugurazione della terapia intensiva dell’Aou di Sassari presa singolarmente non costituirebbe una soluzione al problema, vista la mancanza del personale necessario per il suo funzionamento, come ricordato dal consigliere dei Progressisti, Francesco Agus, mentre sul sottodimensionamento dei rischi Gianfranco Ganau del PD ha difeso l’attendibilità scientificità dei 21 criteri dell’Iss per la classificazione dei rischi.
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