Vita difficile per i bambini ucraini, Stefania Zambelli: “Potenziali vittime per le reti criminali impegnate nella tratta di esseri umani”.

Come ricordato quotidianamente dai continui aggiornamenti sulla guerra in Ucraina, i bambini ucraini rappresentano il segmento della popolazione maggiormente segnata dal conflitto. Una condizione, per molti minori, già caratterizzata da fragilità legate a situazioni di povertà ed insicurezza precedenti alla guerra con la Russia.

Difficoltà che hanno già portato oltre 4 milioni di bambini a lasciare le proprie case, come ricordato in un recente intervento parlamentare dell’esponente del gruppo ID, Stefania Zambelli: “Ogni minuto dall’Ucraina escono 55 bambini, quasi uno al secondo. Per la maggior parte di loro però, i pericoli non sono finiti. Una parte dei bambini che lasciano l’Ucraina non può contare sulla presenza dei genitori: infatti i padri e le madri molto spesso rimangono a combattere e così i figli vengono affidati a conoscenti o ad amici. Con lo scoppio della crisi, l’Europol, l’agenzia di polizia dell’Unione europea, ha redatto un rapporto nel quale si legge che proprio i bambini sono le potenziali vittime ideali per le reti criminali impegnate nella tratta di esseri umani, confermando – prosegue la Zambelli – che i minori non accompagnati sono maggiormente a rischio di sfruttamento sessuale e lavorativo, nonché di criminalità forzata”.

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Ma non solo tratta e sfruttamento. A pesare sulla sicurezza dei bambini ucraini anche i ripetuti attacchi agli oltre 660 orfanotrofi del Paese divenuti anch’essi obiettivi sensibili: “In Ucraina – evidenzia l’eurodeputata – sono oltre 100.000 i bambini abbandonati e accolti nei 663 orfanotrofi del Paese. Oggi anche gli orfanotrofi ucraini sono diventati possibili obiettivi sensibili e molti di questi sono stati sgomberati”.

Foto Diana LeLardic, copyright European Parliament 2022