Visite e ricoveri. Le nuove indicazioni dell’ISS sulle strutture che ospitano le popolazioni fragili.

Riprendere in sicurezza le attività a regime delle strutture sociosanitarie e socioassistenziali e creare le condizioni per rivedere in sicurezza parenti e amici è lo scopo principale del documento Indicazioni ad interim per la prevenzione e il controllo dell’infezione da SARS e socioassistenziali pubblicato oggi nei rapporti dell’Istituto Superiore di Sanità dedicati all’emergenza Covid.

Le indicazioni di questo documento vertono principalmente sugli ambiti di prevenzione e preparazione delle strutture residenziali alla gestione di eventuali casi sospetti/probabili/confermati COVID-19. Si tratta di un aggiornamento del rapporto pubblicato ad aprile che forniva le misure generali per l’implementazione dei programmi e dei principi fondamentali di prevenzione e controllo delle infezioni correlate all’assistenza (ICA), inclusa una adeguata formazione degli operatori e una specifica sorveglianza attiva tra i residenti e gli operatori per l’identificazione precoce dei casi. Si ribadisce l’importanza dell’isolamento temporaneo dei casi sospetti e, in caso di impossibilità di un efficace isolamento e gestione clinica del caso confermato, di effettuare il trasferimento in ambiente ospedaliero o in altra struttura adeguata per i casi COVID-19.

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“Si tratta di un documento importante che, proprio in virtù della specificità della popolazione a cui è dedicato, viene aggiornato in relazione al contesto degli scenari epidemiologici -spiega Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità – Nelle strutture residenziali sociosanitarie e socioassistenziali sono ospitati, oltre agli anziani, anche soggetti con patologie croniche, affetti da disabilità di varia natura o con altre problematiche di salute, anch’esse da considerarsi fragili e potenzialmente a maggior rischio di evoluzione grave se colpite da COVID-19.”

“Il benessere degli anziani e delle persone fragili, di coloro che vivono lontani dai nuclei familiari per motivi di non autosufficienza, è intimamente collegato anche alla loro sfera emotiva – spiega Paolo D’Ancona – ricercatore dell’ISS e coordinatore del gruppo di lavoro multidisciplinare che ha realizzato il rapporto – La possibilità di poter incontrare i propri cari e di alimentare la loro vita relazionale non è ininfluente sul loro stato di salute e perciò, oggi che la situazione epidemiologica lo permette, dopo gli sforzi fatti per frenare i contagi, è necessario imboccare una strada che riporti gradualmente alla normalità”.

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Oltre alla riapertura degli incontri con i pazienti nel documento sono contenute indicazioni aggiornate per riprendere attività di gruppo per riprendere in sicurezza le attività a regime delle strutture sociosanitarie e socioassistenziali nel rispetto del distanziamento fisico e le regole con le quali garantire nuovamente l’accesso alle strutture tramite i ricoveri finora bloccati e garantire procedure sicure nei reingressi dagli ospedali.