Vishing. Attenzione alla nuova frode informatica

Polizia di StatoIl voice-phishing, ovvero la nuova frode informatica che, negli ultimi tempi, sta diventando sempre più ricorrente, come dimostra il numero di denunce ricevute dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni. Denunce in relazione ad addebiti non autorizzati sulle proprie carte di credito, in conseguenza di raggiri via telefono noti alla polizia postale con il termine di “Vishing”.

“La vittima di tali frodi- fanno sapere dalla Polizia Postale -viene contattata telefonicamente da finti operatori bancari o di società emittenti carte di credito, i quali riferendo di presunte ‘anomalie’ nella gestione della carta di credito o del conto corrente, avvisano la persona che, nel suo stesso interesse, è necessario attivare fantomatiche ‘procedure di sicurezza’. I truffatori richiedono quindi alla vittima di leggere a voce alta il ‘codice di conferma’ che, proprio in quel momento, appare via messaggio sul display del telefono”.

LEGGI ANCHE:  Contrasto al cyber-riciclaggio. Conclusa l'operazione EMMA. Individuate 7000 transazioni bancarie fraudolente

“Tale codice – per la Polizia Postale – altro non è che il codice autorizzativo di una transazione che in quel momento i truffatori stanno tentando di effettuare via web ai danni dell’ignara vittima. Questa, credendo in buona fede di aver agito correttamente per mettere in sicurezza il proprio conto o la propria carta di pagamento, si accorge solo successivamente (spesso, al momento della ricezione dell’estratto-conto) che vi sono in realtà movimentazioni in uscita non autorizzate, pari anche a diverse migliaia di euro, per l’acquisto di beni e servizi mai richiesti su piattaforme online”.

Una nuova frode che può essere evitata non rivelando mai a nessuno, via telefono come via social o via email, i nostri dati più sensibili, le nostre password dispositive, i PIN o i nostri codici di accesso comunque denominati.

LEGGI ANCHE:  Covid. Nessun decesso nelle ultime 24 ore in Sardegna.

Come consigliato anche dalla Polizia Postale “è opportuno diffidare sempre di fronte a soggetti che richiedono tali dati, presentandosi come operatori di istituzioni pubbliche, importanti aziende o istituti bancari. Utile invece procedere a semplici ed attente verifiche, contattando l’ente coinvolto che potrà confermare i nostri sospetti”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *