Violenza domestica, Carla Cuccu: “La Regione intervenga”

La limitazione della mobilità dei cittadini, imposta dalla normativa nazionale a contrasto della diffusione del contagio da Covid-19, richiama l’esigenza di tutelare la sicurezza delle donne vittime di violenza domestica.

Tra i primi a lanciare l’allarme (nonostante la Sardegna sia al secondo posto in Italia per numero di donne uccise nel triennio 2016-2018) la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Carla Cuccu:  “Troppe donne sarde a causa del coronavirus sono costrette a coabitare con il loro aguzzino. La Regione, anche in questo periodo di grande emergenza, deve intervenire per mettere al sicuro il gran numero di donne che proprio nell’ambiente domestico trova violenza e, a volte, la morte”.

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In una recente interrogazione la consigliera pentastellata ha chiesto al Presidente della Regione di sapere se le risorse stanziate con la Legge regionale 2 agosto 2018, n. 33 (Istituzione del reddito di libertà per le donne vittime di violenza) siano state di fatto assegnate ai Comuni nel cui territorio sono ubicate le Casa di accoglienza e se gli enti gestori degli Ambiti Plus abbiano provveduto ad attuare le prime fasi della misura attraverso la ricognizione dei fabbisogni e la redazione del progetto personalizzato. 

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