Violenza di genere online, World Wide Web Foundation: “52% donne ha subito violenze online”.
Secondo una ricerca condotta dalla World Wide Web Foundation durante la pandemia, il 52 % delle giovani donne e delle ragazze ha subito violenze online, tra cui minacce, molestie sessuali e la condivisione di foto private senza il loro consenso. Inoltre, secondo l’indagine, è aumentata la violenza di genere attraverso i canali online, come dichiarato dall’87 % delle persone intervistate.
La strategia dell’UE per la parità di genere (2020-2025), individua la prevenzione e il contrasto della violenza nei confronti delle donne, inclusa la violenza online, tra le principali priorità della Commissione europea. Nel quadro della strategia dell’UE sui diritti delle vittime (2020-2025), la Commissione si è impegnata a tutelare la sicurezza delle vittime di violenza di genere online mettendo a punto un quadro di cooperazione tra le piattaforme Internet e altre parti interessate.
Per questi motivi i firmatari dell’interrogazione parlamentare* hanno chiesto alla Commissione europea di intervenire sullo stato dell’arte in materia di provvedimenti per la tutela dei diritti delle vittime di violenza di genere online e precisare in che modo la legge sui servizi digitali proposta dall’Esecutivo von der Leyen contribuirà a sostenere o a garantire la sicurezza delle donne online.
Per la Commissione è intervenuta la Commissaria maltese Helena Dalli: “Combattere la violenza fatta alle donne, anche online, è una priorità della Commissione. Intendiamo presentare, entro la fine del 2021, una proposta intesa a contrastare forme specifiche di violenza di genere. Nel 2019 – ha ricordato Dalli – la Commissione ha varato DigitalRespect4Her, una campagna per combattere la violenza online nei confronti delle donne impegnate nella vita pubblica. Ancora, nell’ambito della strategia europea per un’internet migliore per i ragazzi la Commissione fornisce un sostegno finanziario alla rete dei centri “Internet più sicuro”. I centri conducono campagne di sensibilizzazione, forniscono formazione e risorse sulle molestie online e offrono linee telefoniche dirette per individuare e rimuovere materiale pedopornografico”.
“La Commissione – prosegue la Commissaria europea – continua a finanziare le organizzazioni attive nella lotta contro la violenza di genere attraverso il programma “Cittadini, uguaglianza, diritti e valori” e nel dicembre 2020, inoltre, ha proposto una legge sui servizi digitali che mira ad armonizzare e ad aggiornare ulteriormente le norme per i fornitori di servizi digitali, affrontando allo stesso tempo i contenuti illeciti diffusi dagli utenti e fornendo garanzie per la tutela dei diritti fondamentali. La proposta – conclude l’esponente maltese della Commissione von der Leyen – sostiene le strategie della Commissione in materia di uguaglianzaì. Essa si applicherà a tutti i contenuti illeciti diffusi online nel Mercato unico. La legge sui servizi digitali dovrebbe inoltre chiarire le responsabilità delle piattaforme online di grandissime dimensioni e rafforzare la cooperazione fra gli Stati membri riguardo all’applicazione della normativa contro i contenuti illeciti in tutto il Mercato unico”.
*Sylwia Spurek (Verts/ALE), Gwendoline Delbos-Corfield (Verts/ALE), Brando Benifei (S&D), Dimitrios Papadimoulis (GUE/NGL), Monika Vana (Verts/ALE), Radka Maxová (Renew), Karen Melchior (Renew), Eugenia Rodríguez Palop (GUE/NGL), Maria-Manuel Leitão-Marques (S&D), Maria Walsh (PPE), Leila Chaibi (GUE/NGL), Andreas Schieder (S&D), Samira Rafaela (Renew), Terry Reintke (Verts/ALE), Ciarán Cuffe (Verts/ALE), José Gusmão (GUE/NGL) e Marisa Matias (GUE/NGL).
Foto European Parliament