Viaggio nell’Italia delle politiche giovanili. Prima tappa: Emilia Romagna.

Le politiche giovanili, come sanno i nostri lettori, rappresentano un tema dibattuto con pareri spesso discordanti. Per alcuni sono la cenerentola tra gli interventi pubblici, per altri uno strumento strategico da affiancare a pubblica istruzione e università. Il settore in Italia è regolamentato a livello sia nazionale che regionale in un quadro variegato comprendente leggi, regolamenti, iniziative di carattere locale, interventi privati. Per cercare di dipanare questa complicata matassa, Sardegnagol inizia oggi un viaggio che, di Regione in Regione, ci porterà alla scoperta di quanto fatto (o non fatto) per le Politiche Giovanili in Italia. Il percorso si concluderà in Sardegna dove da anni si auspica l’approvazione di una legge sulla materia.

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La prima tappa del viaggio ci porta oggi in Emilia Romagna dove l’attuale legge sulle politiche giovanili è in vigore dal 2008 (“Norme in materia di politiche per le giovani generazioni”) in sostituzione di una precedente norma del 1996. La legge si articola in due ambiti d’intervento: l’infanzia e l’adolescenza, giovani. I principi generale della legge sono il sostegno alla cittadinanza attiva, la prevenzione del disagio, il sostegno a forme di welfare giovanile e studentesco, la promozione del volontariato e dell’impegno associativo. Elemento centrale previsto dalla legge è l’Osservatorio regionale per l’infanzia, l’adolescenza e i giovani i cui compiti sono: mappatura dei servizi territoriali pubblici e privati per giovani; analisi della condizione giovanile; sviluppo di report e documenti divulgativi sulla condizione giovanile; monitoraggio dei progetti realizzati nell’ambito delle legge sulle politiche giovanili. Accanto all’osservatorio vi è il “forum giovani”, organismo di dialogo strutturato al quale partecipano Istituzioni ed enti locali, rappresentanti del mondo giovanile e del terzo settore, università e scuole, organizzazioni di categoria esponenti del mondo ecclesiale. Giovani e associazioni hanno inoltre a disposizione Giovazoom, un portale in cui è possibile trovare informazioni su bandi e iniziative.

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Per quanto riguarda gli interventi, le attività finanziate dalla legge nel 2018 hanno riguardato tre aree:  Sviluppo e qualificazione di spazi di aggregazione giovanile e giovani artisti; Informagiovani e proworking; YoungERcard e protagonismo giovanile. L’importo complessivo contributi messi a bando è stato di circa 500 mila euro per ciascuna area. Altri interventi minori hanno riguardato attività culturali,d’animazione e artistiche. Sono stati inoltre  erogati contributi per il  pagamento delle spese d’affitto a beneficio di giovani e studenti.

Volendo tracciare un bilancio sommario la legge dell’Emilia Romagna ci pare rispondere a una concezione tradizionale delle politiche giovanili basata su reti di consulte e informagiovani. Elementi positivi sono sicuramente la qualità degli strumenti e dei servizi erogati cosi come l’ampia portata degli attori sociali coinvolti.

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