Viaggio nell’Italia delle politiche giovanili. Terza tappa: il Piemonte.
La terza tappa ci porta nel cuore del nord industriale, il Piemonte, dove da febbraio è in vigore una legge di settore. La normativa, che sostituisce una vecchia legge del 1995, contiene numerosi elementi di interesse che fanno di questo provvedimento uno dei più innovativi in Italia.
La legge si prefigge come obiettivi la valorizzazione delle competenze nei ragazzi, la promozione dello spirito d’iniziativa e dell’associazionismo, l’inclusione dei giovani nella vita democratica. Accanto a questi vi sono altri obiettivi quali l’educazione alla legalità e il contrasto al razzismo e alla discriminazione.
Elemento centrale della normativa, che fa di questa un caso unico in Italia, è il riconoscimento della figura dello “Youth Worker”. Lo Youth Worker è una figura che racchiude le professionalità di animatore giovanile, coach, responsabile di associazione, molto comune nel settore dell’educazione non formale e della progettazione europea ma che stenta a essere riconosciuta al di fuori di tali ambiti. La legge piemontese pone rimedio a questa mancanza riconoscendo a tale figura la centralità e l’importanza previste da programmi quali Erasmus Plus.
Altro aspetto di grande rilevanza è l’istituzione di un registro delle associazioni giovanili accreditate a partecipare ai bandi e alle iniziative previste dalla legge. Tale provvedimento è in linea con le richieste di numerose organizzazioni del settore che lamentano il mancato riconoscimento della propria specificità e del proprio ambito operativo.
Per quanto riguarda la partecipazione attiva giovanile, la legge istituisce un forum regionale dei giovani che, superando la tradizionale formula della consulta, si compone di 25 amministratori, al di sotto dei 29 anni d’età, e 25 responsabili di associazioni giovanili.
La legge prevede infine la creazione canale ufficiale on line della Regione in materia di politiche giovanili contenente informazioni, notizie, documentazioni e tutto quanto possa essere d’utilità per giovani, associazioni e istituzioni.
Volendo tracciare un bilancio a nostro avviso la legge piemontese rappresenta un’ottima normativa il cui valore intrinseco è dato dalla capacità di definire una visione delle politiche giovanili al passo coi tempi e rispondente alla visione degli operatori. Una legge che riconosce una specificità e quindi anche un valore al settore delle politiche giovanili e a chi vi opera.