Venerdì al Lirico l’opera “Manon Lescaut”.

Venerdì 7 ottobre alle 20.30, per la Stagione lirica e di balletto 2022 del Teatro Lirico di Cagliari, va in scena il quinto appuntamento con l’opera Manon Lescaut, opera lirica in quattro atti, tratta dal romanzo Histoire du Chevalier Des Grieux et de Manon Lescaut di François-Antoine Prévost e musica di Giacomo Puccini.

Quest’edizione del capolavoro di Puccini è di notevole interesse anche perché rappresenta un’occasione importante per poter apprezzare nuovamente un’opera di rara esecuzione ma di grande eleganza e sicuro fascino, ricordano dall’ente lirico di Cagliari.

A dirigere i complessi musicali stabili, Orchestra e Coro del Teatro Lirico di Cagliari, ci sarà Gianluca Marcianò, da quest’anno Direttore principale dell’Orchestra della Magna Grecia, mentre il maestro del coro è Giovanni Andreoli.

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L’opera si avvale di due cast che si alternano nelle recite: Maria Teresa Leva, al suo debutto nel ruolo, (7-9-12-14) Tiziana Caruso (8-11-15) (Manon Lescaut); Darìo Solari (7-9-12-14) Filippo Polinelli (8-11-15) (Lescaut); Leonardo Caìmi (7-9-12-14) Mikheil Sheshaberidze (8-11-15) (Il Cavaliere Renato Des Grieux); Petar Naydenov (7-9-12-14) Matteo Peirone (8-11-15) (Geronte di Ravoir); Giuseppe Infantino (Edmondo); Alessandro Frabotta (L’Oste/Un Comandante di marina); Mauro Secci(Il Maestro di ballo/Un Lampionaio); Sonia Fortunato (Un Musico); Guerino Pelaccia (Un Sergente degli arcieri).

Manon Lescaut è la terza opera composta, dopo Le Villi ed Edgar, e la prima rappresentazione ebbe luogo il 1° febbraio 1893 al Teatro Regio di Torino, dove, alla presenza del compositore, ottenne un clamoroso successo. Ispirata al romanzo dell’abate Prévost “Storia del cavaliere Des Grieux e di Manon Lescaut”, il libretto, iniziato da Ruggero Leoncavallo che ben presto abbandonò il lavoro, venne scritto in gran parte da Marco Praga e Domenico Oliva. A completarlo e rifinirlo fu però Luigi Illica, che lavorò in particolare al terzo atto e alla scena iniziale del secondo. Nessuno dei poeti alla fine lo firmò.

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foto Andrea Simi