Vaccino Covid-19, EMA: “Sì alla vaccinazione per gli under 11”.
Il comitato per i medicinali per uso umano dell’EMA (CHMP) ha raccomandato oggi l’estensione dell’indicazione per il vaccino Covid-19 Comirnaty (prodotto da BioNTech e Pfizer), per i bambini di età compresa tra 5 e 11 anni.
Per il nuovo segmento individuato dal comitato dell’EMA, la dose di Comirnaty dovrà però essere inferiore a quella utilizzata nelle persone di età pari o superiore a 12 anni (10 µg rispetto a 30 µg), mentre resterà inalterata la somministrazione, con la previsione di due iniezioni nei muscoli, a distanza di tre settimane.
L’efficacia di Comirnaty è stata calcolata su quasi 2.000 bambini di età compresa tra 5 e 11 anni che non presentavano segni di infezione precedente. Un panel, ricordano dall’EMA, che ha ricevuto il vaccino o un placebo (un’iniezione fittizia), al fine di valutare al meglio gli effetti. Dei 1.305 bambini che hanno ricevuto il vaccino, tre hanno sviluppato l’infezione da Covid-19 rispetto a 16 dei 663 bambini che hanno ricevuto la dose placebo. In altri termini, secondo lo studio, il vaccino è risultato efficace al 90,7%. Gli studi sui bambini sono stati condotti in conformità con il piano di indagine pediatrica (PIP) di Comirnaty, approvato dal Comitato pediatrico dell’EMA (PDCO).
Gli effetti indesiderati più comuni rilevati nei bambini di età compresa tra 5 e 11 anni sono simili a quelli riscontrati nelle persone di età pari o superiore a 12 anni, ovvero stanchezza, mal di testa, arrossamento e gonfiore, dolore muscolare e brividi. Questi effetti sono generalmente lievi o moderati e migliorano entro pochi giorni dalla vaccinazione.
Il CHMP invierà ora la sua raccomandazione alla Commissione Europea, che emetterà una decisione finale.
Come funziona Comirnaty. Il vaccino contiene una molecola chiamata RNA messaggero (mRNA) che ha le istruzioni per produrre la proteina spike. Quando a una persona viene somministrato il vaccino, alcune delle sue cellule leggeranno le istruzioni dell’mRNA e produrranno temporaneamente la proteina spike. Il sistema immunitario della persona riconoscerà quindi questa proteina come estranea e produrrà anticorpi, attivando i linfociti T (globuli bianchi) per attaccarla. Se, in seguito alla somministrazione, la persona entrerà in contatto con il virus SARS-CoV-2, il suo sistema immunitario lo riconoscerà e sarà pronto a difendere l’organismo. L’mRNA del vaccino, infine, non rimane nel corpo ma viene scomposto poco dopo la vaccinazione.