Vaccini Covid, Rosa D’Amato: “Conflitto di interesse per coinvolgimento Heiko von der Leyen?”.
Esiste un potenziale conflitto di interesse della Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dato il coinvolgimento del marito Heiko, medico e direttore scientifico dell’azienda biotecnologica statunitense Orgenesis, specializzata in terapie cellulari nello sviluppo di vaccini COVID a RNA, all’interno della fondazione istituita dall’Università di Padova lo scorso 8 giugno 2022 per gestire la ricerca sulla terapia farmaceutica a RNA?
A domandarselo l’eurodeputata del gruppo di ALE/VERDI, Rosa D’Amato, per la quale il progetto che ha visto la partecipazione di Heiko von der Leyen “è finanziato nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza dell’Italia attraverso i 320 milioni di euro versati al Ministero dell’Università”.
“Il 30 settembre 2022 – ricorda l’esponente italiana del Parlamento europeo – si è svolta a Padova l’Assemblea ordinaria dei soci della fondazione, denominata “Centro nazionale per la ricerca e lo sviluppo della terapia genica e farmaceutica con tecnologia a RNA”, durante la quale sono stati eletti i rappresentanti degli organi direttivi. Von der Leyen rappresenta Orgenesis, che è uno dei fondatori del progetto e riceverà 200.000 euro di contributi ogni anno”.
Da qui la richiesta alla Commissione circa il rischio del potenziale conflitto di interessi capace di coinvolgere direttamente la Presidente von der Leyen, “già indagata dall’EPPO per l’acquisto dei vaccini COVID-19”, ha dichiarato la D’Amato.
Un “non problema” per la vicepresidente della Commissione Věra Jourová poichè il “progetto italiano è un progetto selezionato nell’ambito di una gara d’appalto indetta dall’EPPO e nel quadro di una gara d’appalto dalle autorità italiane. La Commissione e la sua Presidente, pertanto, non sono stati coinvolti nella gestione della procedura di gara, né nella selezione o nell’aggiudicazione. Si può escludere qualsiasi situazione di conflitto di interessi della Presidente”.
“Per quanto riguarda l’affermazione in relazione alla Procura europea (EPPO), la Commissione – prosegue – non è stata coinvolta nella gestione della procedura di gara né nella decisione di selezione o aggiudicazione. Il comunicato stampa dell’EPPO, ancora, non fa menzione di alcuna persona indagata”, ha concluso la vicepresidente.
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