Vaccinazioni anti-Covid. La Giunta chiude l’accordo con i Medici di base.

Via libera dalla Giunta Solinas all’impiego dei Medici di base per le vaccinazioni anti-Covid. L’Esecutivo sardo ha infatti recepito, con una delibera proposta dall’assessore della Sanità, l’accordo integrativo regionale sottoscritto con i medici di medicina generale, che declina sul nostro territorio quanto previsto a questo scopo dal Protocollo d’intesa siglato tra il Governo, le Regioni e le organizzazioni sindacali.

Nella campagna di vaccinazione in corso – così come indicato nel documento – i medici potranno somministrare le dosi nei centri di vaccinazione individuati dall’Ats, nelle strutture messe a disposizione dai Comuni, dalla Protezione civile o da altri enti, e nei propri studi, dove possibile. I medici di famiglia potranno, inoltre vaccinare i propri assistiti a domicilio.

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Secondo l’accordo i medici di medicina generale riceveranno una remunerazione di 6,16 euro a somministrazione (così come previsto dall’accordo nazionale) che andrà a sommarsi a un contributo di 3,34 euro previsto per le sole prime dosi.

Christian Solinas, foto Sardegnagol riproduzione riservata
Christian Solinas, foto Sardegnagol riproduzione riservata

“Stiamo rafforzando la nostra capacità di vaccinazione. In particolare la presenza capillare dei medici di famiglia sul territorio consentirà, grazie alle somministrazioni a domicilio, di immunizzare tutti quei soggetti impossibilitati a raggiungere i centri di vaccinazione. Un segnale di forte attenzione alle categorie più deboli”, dichiara il Presidente della Regione, Christian Solinas.  

Mario Nieddu, foto Sardegnagol riproduzione riservata
Mario Nieddu, foto Sardegnagol riproduzione riservata

“Bene l’accordo con i medici di base. In generale abbiamo già impresso un’accelerazione alla campagna – dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu – e continueremo su questa linea, mantenendo le scorte necessarie a garantire le seconde inoculazioni. Purtroppo continuano a pesare le incertezze sulla distribuzione dei vaccini, ma Il nostro sistema sanitario ha già dimostrato di poter rispondere adeguatamente qualora ricevessimo più dosi”. 

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