USA, la Casa Bianca dichiara guerra alla “distorsione ideologica” della storia americana.
Con un nuovo ordine esecutivo, il presidente degli Stati Uniti ha annunciato una serie di misure per contrastare quella che definisce una “riscrittura ideologica” della storia americana, volta a minare i principi fondanti della nazione.
La Casa Bianca sostiene che negli ultimi anni vi sia stato un tentativo diffuso di reinterpretare la storia degli Stati Uniti in chiave negativa, rappresentando il passato del Paese come intrinsecamente razzista e oppressivo. L’amministrazione attuale, si legge nella nota del presidente Trump, “intende ripristinare una narrazione “obiettiva e unificante”, rimuovendo dalle istituzioni federali contenuti ritenuti divisivi o politicizzati”.
Uno dei principali obiettivi del provvedimento è la Smithsonian Institution, che secondo l’amministrazione ha subito un’influenza ideologica che distorce il valore della cultura e della storia americana. In particolare, viene criticata l’esposizione The Shape of Power: Stories of Race and American Sculpture, che analizza il ruolo della razza nelle strutture di potere della società statunitense.
Nel mirino anche il National Museum of African American History and Culture, accusato di definire concetti come il lavoro duro e la famiglia nucleare come “elementi della cultura bianca”, e il futuro Smithsonian American Women’s History Museum, che secondo la Casa Bianca dovrebbe concentrarsi esclusivamente sui successi delle donne senza riconoscere “uomini come donne” nelle esposizioni.
Per riportare la Smithsonian Institution alla sua funzione originaria, il vicepresidente avrà un ruolo chiave all’interno del Board of Regents, l’organo direttivo dell’ente, con il compito di eliminare “ideologie improprie” dai musei federali. Inoltre, il Congresso sarà sollecitato a limitare i finanziamenti per esposizioni che promuovano divisioni razziali o interpretazioni “non conformi alla legge federale e alla politica nazionale”.
L’ordine esecutivo prevede anche il restauro dell’Independence National Historical Park di Philadelphia, luogo simbolo della Dichiarazione d’Indipendenza, con un piano di riqualificazione da completare entro il 4 luglio 2026, in occasione del 250° anniversario della nascita degli Stati Uniti.
Parallelamente, il Dipartimento degli Interni dovrà verificare se, dal 2020, monumenti e memoriali siano stati rimossi o modificati per ragioni ideologiche e, se necessario, provvedere alla loro ripristinazione. La Casa Bianca sottolinea che i luoghi pubblici devono celebrare “i successi del popolo americano” anziché promuovere visioni distorte della storia nazionale.
Questa iniziativa, nelle ambizioni di Trump, promette di riaccendere il dibattito sulla memoria storica e sull’equilibrio tra una visione critica del passato e la celebrazione dei valori fondanti della nazione. Se da un lato il governo insiste sulla necessità di tutelare “la grandezza della storia americana”, dall’altro le critiche non mancano: i detrattori vedono in questo ordine esecutivo un tentativo di censura culturale e di imposizione di una narrazione univoca.
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