Ursula von der Leyen: “Voglio un’Europa per i giovani”.

Nonostante gli scarsi risultati ottenuti nel corso dell’Anno europeo per i giovani – riserviamo qualche speranza per l’ultimo bimestre del 2022 – e gli ancora più disastrosi esiti della Conferenza sul futuro dell’Europa in termini di proposte disruptive per la gioventù europea, la Presidente della Commissione europea, nel corso del festival dei giovani della Regione Toscana, Next Generation Fest, ha ribadito le sue speranze per i/le giovani europei/e: “Voglio un’Europa per i giovani. Abbiamo chiamato il nostro programma di ripresa Next Generation EU perché trasformerà l’economia dell’Europa per la vostra generazione. Oltre alla Next Generation EU – ha proseguito- abbiamo anche raddoppiato il budget per il programma Erasmus (ricordiamolo non accessibile per tutti i giovani), e abbiamo appena annunciato una nuova iniziativa europea per la salute mentale, diventata più urgente che mai dopo la pandemia. Ho proposto di cambiare i trattati istitutivi dell’Unione Europea, che sono la legge fondamentale della nostra Unione, per includere la solidarietà fra le generazioni come uno dei principi fondamentali”. Si vedrà, ma, nel frattempo, si prosegue con la solita politica autoreferenziale per i giovani italiani, dove continua ad essere assente – salvo alcune illuminate iniziative – il minimo principio di coprogrammazione degli interventi nel settore della gioventù. Un paradigma per nulla innovativo edulcorato dalla presenza di qualche spin off istituzionale “per i giovani”, mai critico verso la negazione del protagonismo dei giovani italiani.

LEGGI ANCHE:  Politiche giovanili, De Maio: "Puntare sull’educazione non formale per giovani con minori opportunità".

“Dovremmo mettere le vostre aspirazioni al centro di tutto ciò che facciamo”, ha proseguito la presidente della Commissione europea e “i giovani dovrebbero essere più coinvolti nell’imprimere una direzione all’Europa. La democrazia ha bisogno del vostro impegno. E’ per questo che abbiamo indicato il 2022 come Anno europeo dei giovani. Volevamo – conclude – aprire nuovi spazi per discutere le politiche europee con voi. Nuove opportunità per i giovani per suggerirci le vostre aspirazioni per l’Europa”. Obiettivi decisamente fuori dalla portata dell’attuale (nonché dei precedenti) Governo italiano che, già con i primi decreti, ha dichiarato inequivocabilmente l’interesse per la creazione dei casi da dare in pasto all’opinione pubblica (come nel caso del decreto contro i rave) per le stucchevoli diatribe ideologiche. Interventi ancora lontani dalle reali istanze della popolazione giovanile italiana.

LEGGI ANCHE:  Politica di coesione: obiettivo creare 1,3 milioni di posti di lavoro.

foto rappresentanza Commissione in Italia