Università: Italia terzùltima in Ue per numero di giovani laureati.
L’Italia resta agli ultimi posti in Ue per quota di laureati. Una non novità, dati i costi sempre più proibitivi e un sistema di formazione poco aggiornato e competitivo. Nel 2023 ne era in possesso il 30,6% dei giovani italiani tra 25 e 34 anni. Un’incidenza in crescita rispetto al 29,2% dell’anno precedente, ma che pone il nostro paese al terzultimo posto nell’Unione europea, dopo Romania (22,5%) e Ungheria (29,4%), ricordano da Fondazione Openpolis.
Nuovi dati mostrano come, in uscita dalla pandemia, la situazione economica del nucleo familiare continui a influenzare profondamente la possibilità di immatricolazione all’università.
Nel passaggio tra le medie e le superiori, chi ritiene di avere alle spalle una famiglia con maggiori difficoltà si orienta meno spesso verso il liceo. Ed è tre volte più propenso dei coetanei avvantaggiati nella scelta di un istituto professionale, aggiungono da Openpolis.
Lo stesso condizionamento si registra anche nel passaggio dalla scuola all’università. Oltre 2 giovani su 3 (67,1%) con alle spalle una famiglia in condizione economica buona vogliono andare all’università. Mentre se la condizione economica è ritenuta negativa la quota scende a meno della metà del totale (46%). Processi di autosegregazione che contribuiscono ad approfondire i divari educativi nella popolazione giovanile rispetto alla classe sociale d’origine.