“Una palestra a cielo aperto”: sport ed educazione motoria nelle scuole primarie di Oristano.
Favorire la pratica sportiva e l’attività motoria tra i più giovani. Questi gli obiettivi del progetto “Oristano, una palestra a cielo aperto” dell’Associazione sportiva Gymland realizzato in collaborazione con gli Assessorati allo Sport e alla Pubblica istruzione del Comune di Oristano che con una delibera di Giunta hanno dato gambe al progetto. Tra le scuole che hanno risposto all’invito il Sacro Cuore e Sa Rodia con circa 42 classi e 760 bambini.
“Questo progetto – ricorda il sindaco Andrea Lutzu – nasce per recuperare una condizione di normalità e dare agli alunni delle nostre scuole primarie competenze ludiche e motorie e adeguati strumenti di crescita e di socializzazione messi a rischio dal distanziamento sociale, dalla didattica a distanza e più in generale dal disagio derivante dai limiti imposti dalla diffusione del coronavirus”.
I/le giovani saranno impegnati/e in varie discipline sportive nelle palestre delle scuole e negli spazi all’aperto, nel campo prova del Sinis Golf Club, al Circolo Nautico, a Torre Grande e nella Palestra dell’Istituto comprensivo 3 Grazia Deledda di via Santulussurgiu. “In palestra – spiegano i promotori – si vuole facilitare l’acquisizione di abilità e tecniche nella pallavolo e nella ginnastica artistica e sviluppare la coordinazione fine attraverso la giocoleria. Con le attività all’aperto si cercherà di educare gli alunni a un corretto rapporto con la natura e promuovere la conoscenza degli ambienti naturali e l’attività sportiva in sicurezza”.
“Il Covid si combatte non solo con vaccini e tamponi, mascherine e distanziamento, ma anche con iniziative concrete per l’integrazione – sottolinea l’Assessore allo Sport e alle Politiche giovanili Maria Bonaria Zedda -. Oristano è stata città europea dello sport non solo per le grandi manifestazioni di livello nazionale e internazionale, ma anche perché ha una comunità di sportivi molto attiva. Coltiva i veri valori dello sport e crede che quei valori debbano essere insegnati in primo luogo ai giovani. Lo sport insegna proprio questo e, grazie alla felice intuizione della Gymland, il Comune e le scuole vogliono agire in questa direzione a favore dei più giovani che in questi 2 anni hanno sofferto molto”.
Per il Presidente della Gymland Roberto Porcheddu “lo sport andrebbe considerato parte integrante di un moderno sistema di welfare che punti alla diffusione di stili di vita salutari soprattutto tra i più giovani. Preoccupa il calo della pratica sportiva continuativa registrato negli ultimi anni con la pratica saltuaria che ha lasciato il posto alla sedentarietà. I ragazzi in alcuni casi si sono costruiti micropalestre in casa, ma hanno perso in socialità. La pandemia ha reso più visibili le diseguaglianze. Sono in aumento forme di disagio e di devianze così come la frequentazione di ambienti poveri dal punto di vista educativo-formativo che determinano una ricaduta negativa anche sul rendimento scolastico. La scuola può dare una risposta importante, anche in considerazione del fatto che l’educazione motoria è in grado di incidere in modo virtuoso sullo studio, sulla socialità, sull’autodisciplina degli studenti”.