Una Carta europea della disabilità per facilitare la libertà di movimento.

Presentano maggiori probabilità di subire violenze e di essere esclusi dal mercato del lavoro. Sono questi i principali rischi per i milioni di disabili nell’UE, senza contare gli ormai noti problemi di accessibilità ai servizi pubblici e privati di ogni ordine e genere. Ineguaglianze sulla quale il Parlamento europeo è intervenuto proponendo alla Commissione europea l’introduzione di una Carta europea della disabilità per il riconoscimento comune della condizione in tutta l’UE.

Tra le loro raccomandazioni, gli eurodeputati hanno chiesto di garantire una massiccia opera per la rimozione delle barriere fisiche e amministrative e, inoltre, sostenere sistemi educativi in grado di accogliere diversi tipi di studenti ed esigenze.

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Per partecipare equamente a una società che si affida sempre più alle competenze digitali, il Parlamento chiede misure concrete, come la fornitura da parte degli enti pubblici di informazioni nel linguaggio dei segni, in braille e con testi di facile lettura. Inoltre, l’interpretazione del linguaggio dei segni dovrebbe essere introdotta per gli eventi orali pubblici e gli edifici governativi dovrebbero essere facilmente accessibili.

L’UE, secondo gli eurodeputati, dovrebbe concentrarsi di più sulla lotta contro la violenza (compresa la violenza di genere) e le molestie, di cui le persone con disabilità sono vittime in maniera sproporzionata, e sul divario occupazionale. Il Parlamento chiede anche al Consiglio di procedere con l’approvazione della direttiva trasversale antidiscriminazione, attualmente bloccata, come ricordato dal relatore del gruppo S&D Alex Agius Saliba: “Le persone con disabilità continuano ad affrontare molteplici ostacoli e discriminazioni nella loro vita. Uno di questi è la mancanza di un riconoscimento reciproco della condizione di disabilità tra gli Stati membri dell’UE, e ciò rappresenta un enorme ostacolo alla loro libertà di movimento. È il momento di rispondere alle preoccupazioni dei nostri cittadini e di migliorare la vita delle persone con disabilità in un’Europa senza barriere. Dobbiamo promuovere la loro inclusione sociale ed economica e la loro partecipazione alla società, senza discriminazioni e nel pieno rispetto dei loro diritti, e su una base di uguaglianza con gli altri”.

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