Un anno di Dinamo per Coach Pozzecco.

In vista della Final Eight di Coppa Italia in programma dal 13 al 16 febbraio a Pesaro, coach Pozzecco e i suoi ‘giganti’, si preparano per la gara di venerdì contro il Brindisi. 

“Oggi è un anno che sono qui e vorrei cogliere l’occasione per ringraziare tutti, in primis Stefano Sardara perché è quello che mi ha portato qui insieme a Federico Pasquini, dandomi questa grande opportunità; sono sinceramente grato a tutta la società e tutti quelli che lavorano per la Dinamo, dai ragazzi della Club House, le ragazze dello Store, tutti gli uffici di via Roma, lo staff medico che ribadisco è di primissimo livello, quello fisioterapico, tutti professionisti seri e preparati che mi aiutano a creare un’atmosfera goliardica e serena. Il mio staff, tutti quelli che orbitano all’interno del nostro mondo e danno il loro contributo perché i giocatori possano dare il meglio. Ringrazio tutti gli addetti ai lavori, chi gravita intorno al mondo biancoblu, tutti i ragazzi che ho avuto modo di allenare in questo anno. E poi ultimi ma non per ordine di importanza tutti i sassaresi che quando cammino per la città mi manifestano quotidianamente in maniera affettuosa la loro gratitudine, ma sono io che devo essere grato a loro. Grazie ai sassaresi ma a tutti i sardi perché la Dinamo è l’unica società nel panorama cestistico che rappresenta in modo univoco una regione intera. Sono dispiaciuto dal punto di vista sociale per quello che sta succedendo relativamente ai trasporti aerei, un problema che ci colpisce direttamente e che può avere gravi conseguenze per la nostra isola. Visto il momento difficile andremo a Pesaro per provare a regalare una soddisfazione ai nostri tifosi e a tutti i sardi, questo è il nostro primo obiettivo”.

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Un anno fa Pozzecco aveva iniziato proprio in Coppa Italia il suo cammino sulla panchina della Dinamo: “L’approccio e le premesse sono diverse dallo scorso anno, a Firenze siamo arrivati in corsa e dovevamo imparare a conoscerci, quest’anno arriviamo da un percorso più lungo, fatto insieme. Lo scorso anno avevamo questo impatto del cambio dell’allenatore, quest’anno dovremo essere bravi a sfruttare le nostre certezze costruite insieme ai ragazzi in questi mesi. Sono situazioni distinte ma entrambe hanno prerogative positive: lo scorso anno dovevamo giocare psicologicamente sul cambio di allenatore, quest’anno sul fatto di essere rodati, sappiamo cosa vogliamo fare e dove vogliamo andare”.

“Ho grande rispetto di quello che fa Frank Vitucci, lo scorso anno sono andati in finale battendo noi. Dovremo avere grande rispetto e sicuramente i ragazzi lo dimostreranno in campo giocando una partita di grande concentrazione. Siamo due squadre completamente diverse, costruite in maniera differente con caratteristiche spiccate: loro sono molto atletici e aggressivi, noi meno atletici e un po’ più votati a un ritmo più basso nonostante ci piaccia andare in contropiede riuscendo a rubare qualche canestro facile. Sarà una partita difficile sia per noi sia per loro, ma non ci sono partite facili in Coppa Italia, affronteremo Brindisi nella speranza di andare avanti e regalare una soddisfazione al nostro popolo”.

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Nessun dubbio del coch dei giganti circa la chiave della sfida di Pesaro: “All’andata mancava Kelvin Martin che per loro è una pedina importante, poi hanno firmato un giocatore come Dominique Sutton. A Brindisi siamo stati bravi a contenerli giocando una pallacanestro estremamente oculata in attacco, concedendo pochi break senza permettergli di esaltarsi, cosa che aumenta l’aggressività. Eravamo riusciti a gestire bene la partita vincendo alla fine con merito. Sassari e Brindisi, lo dicevo lo scorso anno alla vigilia dei quarti dei playoff, sono due società che devono essere soddisfatte di quello che stanno facendo: siamo due realtà solide del basket nostrano e sono convinto che la squadra che perderà uscirà dal campo a testa alta”.

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Ancora presto sapere quale sarà la favorita per la vittoria della Final Eight per Gianmarco Pozzecco: “Come è normale ci sono delle favorite, delle squadre più o meno attrezzate. Ci sono delle squadre che sono economicamente più fortunate e altre meno. Quando prepariamo una F8 bella e aperta come quella che ci apprestiamo a disputare secondo me si parte dal presupposto che sulla partita secca abbiamo tutti le stesse chance di vincere, anche perché sennò in questo mondo se dovesse vincere sempre il più ricco non ci sarebbe storia. Tutte più o meno hanno buone possibilità di vincere la Final Eight, noi siamo una di queste, poi può succedere di tutto anche uscire al primo turno. Ma noi andiamo lì per vincere tre partite”.

foto Niccolò Caranti commons wikipedia

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