UE-Azerbaigian, Beigneux: “Quali rischi sull’accordo energetico con Baku?”.

Nella prospettiva di portare l’UE fuori dal perimetro della dipendenza energetica dal fornitore russo, l‘Esecutivo von der Leyen lo scorso luglio 2022 siglava un protocollo d’intesa nel settore dell’energia con il Governo azero del leader İlham Əliyev. Dopo aver siglato accordi sul petrolio, l’Ue sta ora sostenendo un progetto di cavo sottomarino per il trasporto di energia elettrica, sempre dall’Azerbaigian. 

“Questo accordo – ha ricordato recentemente l’eurodeputata Aurelia Beigneux di ID – cerca di ridurre la dipendenza dalla Russia da evitare per motivi diplomatici, anche se l’Azerbaigian è entrato di nuovo in guerra con la vicina Armenia. Il Paese – prosegue il documento dell’esponente di Bruxelles – utilizza principalmente combustibili fossili e gli esperti in Ungheria, un Paese che i cavi attraverseranno, hanno espresso pubblicamente dubbi sulle dichiarazioni dell’Azerbaigian, in particolare verso l’influenza turca su Baku, il fatto che l’elettricità inquinerebbe più del previsto, il mancato rispetto dei diritti umani e il rischio che l’Unione Europea diventi dipendente da un altro Paese terzo”.

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Da qui la richiesta alla Commissione UE circa il rischio di perdere la propria indipendenza energetica, ricorda la Beigneux “per effetto della fornitura da parte di un Paese che non rispetta l’integrità territoriale dei suoi vicini”.

Per Kadri Simson, Commissaria dell’Esecutivo von der Leyen, il Memorandum d’intesa sul partenariato strategico nel settore dell’energia (MoU) con l’Azerbaigian fa “parte degli sforzi della REPowerEU per diversificare le fonti energetiche”: “L’aumento delle forniture di gas dall’Azerbaigian attraverso il Corridoio meridionale del gas si è dimostrato fondamentale per garantire l’approvvigionamento energetico e prevenire ulteriori aumenti dei prezzi – ha dichiarato Simson nella sua risposta -. Le forniture di gas dall’Azerbaigian rappresentano il 2,4% delle importazioni totali di gas dell’UE nel 2021 e il 3,4% nel 2022”.

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Un protocollo, inoltre, che stabilisce un partenariato energetico sostenibile a lungo termine per perseguire congiuntamente gli obiettivi dell’Accordo di Parigi, ha aggiunto la Commissaria all’Energia della Commissione von der Leyen: “Il memorandum d’intesa non incide sulla posizione dell’UE per una pace duratura e sostenibile nella regione del Caucaso meridionale e sulla questione dei diritti umani. Né l’UE né la Commissione sono parte dell’accordo sullo sviluppo e la trasmissione di energia verde tra l’Azerbaigian, Georgia, Romania e Ungheria”.

Sui rischi richiamati dall’Ungheria, infine, la Commissaria ha richiamato alla futura pubblicazione dello studio di fattibilità, finanziato dalla Banca Mondiale, sul cavo sottomarino di interconnessione elettrica attraverso il Mar Nero tra la Georgia e l’Ungheria e la Romania, confermando che “nell’ambito del Piano economico e di investimento del partenariato orientale
la Commissione è pronta a sostenere la realizzazione di un’interconnessione
tecnicamente ed economicamente valida.

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