Ucraina. Regione Emilia Romagna e Università insieme per sostenere e accogliere gli studenti universitari in fuga dalla guerra.

Un pacchetto di misure straordinarie per l’accoglienza, il supporto e il sostegno agli studenti universitari provenienti dall’UcrainaRegione e Università dell’Emilia-Romagna aprono le porte alle studentesse e agli studenti in fuga dalla guerra, per consentire loro di continuare il proprio percorso di studio e formazione. Senza dimenticarsi di chi, già iscritto l’anno accademico 21/22 a un Ateneo del territorio per progetti di scambio internazionale, non può fare ritorno in patria.

Via libera, ieri in Giunta, agli interventi di sostegno, con l’approvazione di una delibera dopo che la Conferenza Regione-Università, sede di confronto tra la Regione e gli Atenei del territorio, aveva condiviso l’opportunità di attivare provvedimenti urgenti di accoglienza e aiuto. All’impegno della Regione si aggiungono 58 borse di studio messe a disposizione dagli Atenei regionali, per comporre un intervento congiunto di supporto agli studenti provenienti dall’Ucraina.

Due le tipologie di destinatari: studenti ucraini iscritti agli Atenei con sede in regione per l’anno accademico 21/22 che non trovano un supporto economico in Italia oppure studenti profughi provenienti dall’Ucraina, a seguito comunque dell’iscrizione ad attività formative presso un Ateneo regionale.

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“In questo momento drammatico per il popolo ucraino – sottolinea l’assessore alla Scuola e all’Università, Paola Salomoni – la Regione, assieme al sistema di tutti gli Atenei presenti in Emilia-Romagna, dà un sostegno concreto per sostenere il diritto allo studio degli studenti e delle studentesse che fuggono dalla guerra. Come peraltro abbiamo fatto nei mesi scorsi per gli studenti provenienti dall’Afghanistan, accogliamo nelle nostre Università e sosteniamo i tanti giovani che, oltre a vivere l’orrore della guerra, non possono permettersi di abbandonare o ritardare gli studi. Senza dimenticarci- aggiunge Salomoni- di chi già era sul nostro territorio per motivi di studio, e che qui ha diritto di rimanere con tutto il supporto possibile. Ringraziamo le nostre Università che, come sempre, sono pronte a fare squadra e intervenire in queste situazioni”.

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Sarà l’Azienda regionale per il diritto agli studi superiori ER.GO a rendere disponibili servizi e opportunità straordinarie di sostegno e accoglienza, con un bando che è stato pubblicato oggi ed consultabile al link https://regioneer.it/bandorifugiatiUcrainaERGO o sul sito di Er.GO https://www.er-go.it e prevede due tipologie di interventi:

Per gli studenti ucraini iscritti agli Atenei per l’anno accademico 21/22 per progetti di scambio internazionale con sede in regione e per i corsi attivati in Emilia-Romagna sono a disposizione 75mila euro. Possono scegliere se richiedere un contributo straordinario per la copertura delle spese di locazione – a fronte della presentazione di un contratto regolarmente registrato – che avrà un valore massimo di 2 mila euro, commisurato al canone dovuto nel periodo febbraio-settembre 2022; oppure un contributo prepagato per l’accesso ai servizi ristorativi del valore di 500 euro da utilizzare entro il 30 settembre 2022 presso i servizi ristorativi ER.GO e/o convenzionati;

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La seconda tipologia di interventi è destinata agli studenti profughi provenienti dall’Ucraina, per i quali sono previste 58 borse di studio del valore di 3 mila euro ciascuna rese disponibili dagli Atenei e così distribuite: 25 a Bologna, 5 a Ferrara, 10 a Modena-Reggio Emilia, 10 a Parma, 5 alla sede di Piacenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e 3 alla sede di Piacenza del Politecnico di Milano. Alla borsa di studio, a supporto dell’iscrizione ad un percorso universitario (anche corsi singoli, corso propedeutico Foundation year dove attivato…) è associato l’esonero dal pagamento delle tasse universitarie. Inoltre, per gli studenti beneficiari degli interventi degli Atenei è previsto un posto alloggio gratuito presso le residenze ER.GO fino al 30 settembre 2022, compatibilmente con le disponibilità effettive.

foto Ministero dell’Istruzione