Ucraina, meeting Lukashenko-Putin: “Misure collettive necessarie per garantire la sicurezza dei nostri due Stati alla luce della crescente attività militare degli Stati NATO”.

“Durante i nostri colloqui, abbiamo avuto una discussione approfondita sul rafforzamento dello spazio di difesa comune di Russia e Bielorussia, convenendo di continuare ad adottare misure collettive per garantire la sicurezza dei nostri due Stati alla luce della crescente attività militare degli Stati NATO”. Così è intervenuto il Presidente Vladimir Putin nel corso dell’incontro bilaterale con il Presidente bielorusso Aleksander Lukashenko, ricordando, inoltre che le esercitazioni militari ‘Allied Resolve 2022’, dureranno in Bielorussia fino al 20 febbraio e che rappresentano addestramenti “puramente difensivi”.

Alexander Lukashenko, Vladimir Putin, foto Kremlin.ru
Alexander Lukashenko, Vladimir Putin, foto Kremlin.ru

“La Russia ha chiesto la non espansione della NATO e il ritorno del potenziale militare e delle infrastrutture del blocco in Europa allo stato del 1997, quando fu firmato l’atto costitutivo Russia-NATO. Purtroppo – prosegue Putin – gli Stati Uniti e gli altri membri dell’alleanza non sembrano disposti a considerare sinceramente questi elementi. Siamo pronti a continuare il percorso negoziale a condizione che tutti gli elementi siano considerati nella loro interezza, insieme alle principali proposte della Russia, che sono per noi una priorità incondizionata”.

Vladimir Putin, foto Kremlin.ru / Sergey Guneev
Vladimir Putin, foto Kremlin.ru / Sergey Guneev

“Kiev – ha rimarcato il presidente russo – non rispetta gli accordi di Minsk e, in particolare, è fermamente contraria a un dialogo diretto con Donetsk e Lugansk. L’Ucraina sta essenzialmente sabotando gli accordi sulla modifica della Costituzione, sullo status speciale del Donbass, sulle elezioni locali e sull’amnistia. Inoltre, i diritti umani vengono violati in modo massiccio e sistematico in Ucraina e la discriminazione contro la popolazione di lingua russa viene fissata a livello legislativo. Tutto ciò che Kiev deve fare è sedersi al tavolo dei negoziati con i rappresentanti del Donbass e concordare misure politiche, militari, economiche e umanitarie per porre fine al conflitto. Prima succede, meglio è. Purtroppo, in questo momento, stiamo assistendo al contrario: la situazione nel Donbass sta peggiorando”.

Alexander Lukashenko, foto Kremlin.ru / Sergey Guneevu
Alexander Lukashenko, foto Kremlin.ru / Sergey Guneev

Sul tema della crisi in Ucraina, il leader bielorusso ha dichiarato che “nessuno vuole una guerra, e nemmeno un aggravamento della situazione o qualsiasi conflitto. Noi, russi e bielorussi, non ne abbiamo bisogno ma, per la prima volta dopo decenni, ci troviamo sulla soglia di un conflitto che potrebbe, purtroppo, trascinare gran parte dell’intero continente in un vortice. Stiamo assistendo all’irresponsabilità e alla stupidità di alcuni politici occidentali – ha rimarcato Lukashenko -. Non c’è alcuna spiegazione logica o ragionevole per la condotta dei leader dei Paesi occidentali. Come avete sentito, le esercitazioni militari congiunte bielorusso-russe, termineranno tra pochi giorni. Bielorussia e Russia sono costrette a cercare mezzi adeguati per respingere un potenziale attacco ai loro confini. La Bielorussia e la Federazione Russa hanno un sistema di difesa aerea comune, una forza militare regionale congiunta, cioè un esercito e centri di addestramento comuni. Non lo abbiamo mai nascosto.

Alexander Lukashenko, Vladimir Putin, foto Kremlin.ru
Alexander Lukashenko, Vladimir Putin, foto Kremlin.ru

“L’Occidente – ha concluso nel suo intervento il presidente Lukashenko – sta attivamente cercando, se non di destabilizzare, di aggravare la situazione del mio Paese con l’aiuto di disertori. Tuttavia, gli eventi avvenuti nel mese di agosto 2020 non si ripeteranno. Non si illudano i leader occidentali”.

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