Ucraina, Massimiliano Fedriga in Aula: “700 profughi in Friuli Venezia Giulia”.
“La generosità espressa dal Friuli Venezia Giulia è enorme. Ora, però, dobbiamo organizzarla con regole efficaci per aumentarne l’incisività. A oggi, pur non potendo contare su conteggi precisi, giacché ci sono anche gli ingressi autonomi tramite vetture private, le Prefetture regionali ci segnalano che attraverso i nostri confini (soprattutto quelli di Trieste e Tarvisio) sono entrate oltre 12mila persone provenienti dall’Ucraina. La loro destinazione finale è quasi sempre al di fuori della regione ma, considerando anche l’accoglienza da parte di cittadini privati (amici o parenti), possiamo comunque contare circa 700 ospiti”.
Lo ha sottolineato ieri in Aula a Trieste, in conclusione dei lavori pomeridiani del Consiglio regionale, il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, che ha preso la parola per riferire all’Aula sull’evoluzione della crisi Ucraina-Russia. “È urgente affrontare anche il tema del caro energia, guardando in prospettiva e facendo una seria riflessione – ha spiegato – al fine di una discreta autosufficienza a livello europeo, senza dipendere dalle scelte di Paesi terzi che rischiano di mettere in ginocchio il nostro sistema, qualora privo di autosufficienza. L’obiettivo è perciò quello di addivenire a una soluzione che non guardi solo all’imminente”.
“Siamo di fronte, per quanto riguarda l’impegno dei territori e delle Regioni, a una situazione ancora poco definita. Le
previsioni della Comunità internazionale e del Governo nazionale sull’arrivo dei profughi dalla guerra in Ucraina – ha aggiunto Fedriga – non consentono di capire come evolverà la drammatica situazione. Insieme alla Protezione civile nazionale e al Governo abbiamo già iniziato un’organizzazione territoriale che coinvolgerà non solo la Regione, ma anche tutti gli enti locali del Fvg”.
“Le ordinanze – ha dettagliato il governatore – prevedono per i presidenti delle Regioni il ruolo di commissari. Dobbiamo
occuparci della logistica, anche se rimane in capo alle Prefetture che possono chiedere supporto in caso di necessità, e
dell’assistenza sanitaria. Questa mattina è stato convocato il primo Tavolo con le 4 Prefetture, al quale ho partecipato insieme al vicegovernatore Riccardo Riccardi e all’assessore Pierpaolo Roberti, parte in causa diretta giacché anche i Comuni devono essere protagonisti di questa azione umanitaria di accoglienza, necessaria e doverosa quale supporto alle persone che scappano dalla guerra, soprattutto donne e bambini, abbandonando le loro case per mettersi al riparo dalle bombe”.
“A tutti loro – ha quindi rimarcato – va il mio ringraziamento, coinvolgendo in questo senso i Comuni per la loro enorme
disponibilità e i volontari della Protezione civile Fvg che stano organizzando anche l’invio del materiale sanitario verso Romania e Slovacchia. Per ora le domande di protezione internazionale ricevute sono state solo tre, perché quasi tutti dichiarano di volte tornare il prima possibile nel loro Paese”.
“Sarà decisiva – ha auspicato il governatore – l’interlocuzione con il Governo, perché il sistema Paese deve organizzarsi anche per garantire le coperture finanziarie a tutte le Regioni. Non parliamo infatti solo di tamponi o di vaccini anti Covid, ma anche di altri generi di vaccini (soprattutto in età pediatrica) per tutelare le genti ucraine in arrivo, ma anche le nostre
comunità che vivono in un’area di ingresso principale rispetto altre regioni. Le varianti sono molteplici ed è quindi necessario registrare tutti all’interno del sistema sanitario per un monitoraggio preciso e garantire una piena assistenza. Numeri enormi che, tuttavia, non possono pesare solo sul Fvg”.