Ucraina, Borrell all’ONU: “Russia viola integrità territoriale”.
La Russia, nonostante appartenga alla “grande famiglia” delle Nazioni Unite, da tre anni prosegue con la “violazione dell’integrità territoriale” dell’Ucraina e della stessa Carta dell’ONU.
Così, l’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, è intervenuto all’Assemblea Generale dell’ONU, ripercorrendo gli ultimi passi della crisi geopolitica europea: “A luglio e agosto abbiamo assistito al più alto numero di vittime civili dall’ottobre 2022. È chiaro che per Putin l’obiettivo è quello di distruggere deliberatamente case e infrastrutture civili, soprattutto in vista dell’inverno. Questa – secondo Borrell – non è una “operazione speciale” ma rappresenta un modo per terrorizzare la popolazione civile”.
Considerazioni elementari, malgrado il luogo del dibattito, che proseguono nitidamente ascoltando lo speech dell’esponente della diplomazia europea, rappresentante di una carica più onorifica che sostanziale, come ricorda anche il recente “merdone” ricevuto dall’ambasciatore israeliano presso l’Ue, Haim Regev: “Qual è il modo più rapido per porre fine a questa guerra? La Russia ritira le truppe e la guerra finirà”. “C*** che arringa”, Diego Abatantuono docet!
Fondamentale, poi, ribadire il refrain dell’assistenza “alla difesa” dell’Ucraina: “Non vogliamo che l’Ucraina si arrenda e perda la sua identità nazionale, la sua libertà e il suo territorio, e diventi una seconda Bielorussia. Questo deve essere chiaro”. Bielorussia, va ricordato, particolarmente corteggiata (dall’alto dei suoi valori democratici) dall’Ue nei primi due lustri degli anni 2000: ricordiamolo c’era sempre il dittatore sanguinario Alexsander Lukashenko. Ma, Borrell, forse e vista l’età, potrebbe essere incappato nel classico problema di “memoria selettiva”.
Difficile, quindi, credere all’Alto rappresentante quando parla di “impegno per gli sforzi di pace”, alla luce della politica guerrafoindaia e russofoba adottata negli ultimi anni: “È importante impegnarsi negli sforzi di pace, certamente. Sostenere l’esercito ucraino non esclude il sostegno al processo di pace. Entrambe le cose devono andare insieme, mano nella mano, le due facce della stessa medaglia”. Praticamente, moglie ubriaca e botte piena, tanto i russi dell’impero del male di Vladimir Putin sono degli imbecilli, privi di diritti e valori.
Risibili, inoltre, le dichiarazioni a sostegno del presidente illegittimo Volodymyr Zelenskyy, che, proponendo un piano per la pace (valevole solo di portare il mondo verso la Terza Guerra Mondiale), ha detto che “i confini non possono essere ridisegnati con la forza”. Chissà cosa andrebbe detto, allora del democratico 38° parallelo in Corea, o dei confini africani tracciati per effetto delle colonizzazioni, con il righello… insomma, quanta falsa ingenuità si deve essere respirata all’ONU in questi giorni!
Telefonato, poi, il richiamo all’azione del Consiglio di sicurezza dell’ONU, le cui risoluzioni sono praticamente considerate carta da c*** da nazioni come Israele ma, per Borrell, “il Consiglio di sicurezza dovrebbe sostenere la Carta delle Nazioni Unite, chiedere la fine immediata della guerra di aggressione della Russia e chiamare a rispondere i responsabili delle numerose atrocità commesse”. Invece, della guerra dell’Ucraina in Russia cosa dovrebbe fare il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite? Non è dato saperlo ascoltando la dichiarazione mainstream “dell’ancora per poco” Alto rappresentante dell’Ue.
Guerra in Ucraina, sempre per Borrell, che “sta anche creando un nuovo modo di imperialismo del passato, per cercare di dominare il futuro comune”. Cosa avrà voluto dire Borrell? Attenzione ai BRICS?
Comici anche i riferimenti alla spesa militare e alla capacità di “sacrificio” dell’Ucraina: “All’inizio della guerra, nessuno si aspettava che l’Ucraina avrebbe resistito. Il motivo era chiaro: la Russia è il quarto posto al mondo per spesa militare. L’Ucraina è il numero 35. Quindi, la differenza tra la capacità militare della Russia e dell’Ucraina è abissale”. Colossale anche la dotazione militare spesa negli ultimi 30 mesi dai ‘democratici’ USA e Paesi Ue che hanno sostenuto una guerra per interposta persona inviando oltre 165 miliardi di euro in armi – 120 USA e 45 Ue – (prive di alcuna azione di monitoraggio come ricordano i movimenti verso i gruppi jihadisti in Africa), senza contare l’assistenza macrofinanziaria di un Paese, come l’Ucraina, al top nell’index dei Paesi più corrotti al mondo.
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