Tuvixeddu, Piero Comandini: “L’area archeologica diventi proprietà del demanio regionale”.

La sorte dell’area archeologica di Tuvixeddu, dopo una complessa vicenda più che ventennale si è conclusa con la sentenza dello scorso 5 febbraio scorso, n. 2738 della Corte di cassazione, che ha messo la parola fine a ogni ipotesi di nuova cementificazione, annullando nel contempo la sentenza della Corte d’Appello civile di Roma dell’aprile 2018, n. 2245 con cui, su ricorso della Regione autonoma della Sardegna, era stato riformato il lodo arbitrale che nel 2013 aveva riconosciuto ai costruttori un risarcimento di circa 85 milioni di euro, ridotti dalla sentenza del 2018 a 1,2 milioni di euro.

Una conclusione giudiziaria che ha riportato in evidenza alcune idee per la valorizzazione e la tutela del sito di Tuvixeddu. Tra queste la proposta del consigliere regionale del PD, Piero Comandini, che prevede l’acquisizione dell’area da parte del demanio regionale: “Il sito rappresenta la più importante area sepolcrale punico romana del Mediterraneo con oltre 2.300 ambienti sepolcrali di estrema importanza, tuttora non adeguatamente salvaguardati e valorizzati, che costituiscono certamente uno dei beni storico-culturali più rilevanti del territorio sardo”.

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Convinzione ribadita attraverso una mozione indirizzata al Presidente Solinas e all’assessore Quirico Sanna.

“Sarebbe coerente – prosegue Comandini – il riconoscimento da parte dell’UNESCO della grande importanza del sito, anche in considerazione della mozione discussa e approvata in aula il 30 settembre 2020 sul “riconoscimento da parte dell’UNESCO del paesaggio culturale della Sardegna e la definizione del suo territorio quale museo aperto”.

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