Turismo, Associazioni di categoria: “Senza regole, stagione compromessa”

La stagione estiva 2020 si preannuncia drammatica per il turismo isolano, alle prese con gli ormai conclamati problemi di liquidità delle imprese, le preoccupazioni degli 80mila lavoratori stagionali e con le incertezze del quadro normativo prodotto dalle norme a contrasto del contagio da Covid-19.

Una bomba economica per Federalberghi, Confindustria e Confcommercio che, in una nota congiunta indirizzata alla Giunta Solinas, fanno sapere che il conto alla rovescia sta per scadere: “Non c’è più tempo. Non si può più giocare con la salute, il lavoro e il futuro delle persone, aumentando ancora l’incertezza e raccontando a tutta Italia che la Sardegna è una meta complicata per le vacanze”.

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Riaprire la Sardegna ai turisti non basta, bisogna anche sciogliere i nodi sulle regole, ovvero definire al più presto i protocolli e le regole per la fruizione delle strutture, per le tre associazioni di categoria: “Se non si stabiliscono e si rendono note ora le modalità di accesso alla Sardegna, perderemo anche la possibilità di lavorare nel mese di luglio e a quel punto i danni saranno irreparabili, quasi nessuno aprirebbe più. Abbiamo fornito da settimane al presidente Solinas il nostro ‘Protocollo di accoglienza sicura’, studiato a livello nazionale con tutti gli operatori e con esperti virologi ed epidemiologi. Sono misure immediatamente applicabili ma si deve decidere adesso”.

Città di CagliariMa non solo regole, gli operatori chiedono alla Giunta Solinas di attivare al più presto una comunicazione istituzionale chiara e a prova di equivoci: “Tamponi, test salivari, passaporto sanitario: i potenziali viaggiatori sono sempre più confusi e scartano la Sardegna per la mancanza di chiarezza sulle norme da seguire. Il piccolo movimento di prenotazioni cominciato nei giorni scorsi si è già arrestato e ricominciano le disdette, ne arrivano a centinaia ogni giorno. Di contro tutte le altre Regioni si stanno preparando senza alcuna previsione di barriere all’ingresso e la corsa mediatica ad accaparrarsi i turisti è cominciata”.

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Una richiesta d’intervento che ha ricevuto in poco tempo oltre 50mila adesioni solo in Sardegna. Tra queste gli aeroporti della Sardegna, 532 strutture alberghiere, titolari di case vacanze, lavoratori, ristoratori e titolari di bar, artigiani del settore alimentare e del manifatturiero, imprese agricole, del settore alimentare e caseario. Una coralità di consensi rimarcata dalle associazioni di categoria: “Tutti gli operatori turistici, gli aeroporti e i lavoratori sono pronti. Siamo sempre stati disponibili e propositivi in tutte le interlocuzioni con l’Esecutivo sulle modalità di riapertura, ma il tempo ora è praticamente scaduto: i prossimi giorni saranno determinanti per dare un messaggio di sicurezza e di ripartenza senza complicazioni burocratiche”.

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