Truffa bancaria da 20mila euro per un cliente BBVA. Riconosciuto il rimborso.

Un successo pieno, un rimborso integrale che permette di archiviare positivamente l’ennesima truffa bancaria seguita dall’associazione Codici. Questa volta la vittima è un cliente BBVA, Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, residente nella provincia di Udine, che nel novembre 2023 ha perso 20mila euro con una frode articolata tra SMS e telefonate.

“Il nostro assistito – spiega Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – ha ricevuto un SMS in cui gli veniva comunicato l’accesso all’home banking da un dispositivo non riconosciuto. Un avviso accompagnato da un link di verifica in caso di disconoscimento dell’operazione. Il messaggio sembrava provenire da BBVA, come tanti altri ricevuti in precedenza. Seguendo le istruzioni antifrode bancarie, non ha cliccato sul link. Tempo mezz’ora ed è arrivata una telefonata da un signore, che si è qualificato come facente capo a BBVA, per sapere se avesse ricevuto o meno un SMS di disconoscimento. Il nostro assistito ha riferito di non aver confermato alcun codice ricevuto via SMS e di non aver nemmeno effettuato un bonifico da 10mila euro. Da quel momento sono arrivati altri due SMS, il primo sulla cancellazione di un non meglio precisato pagamento con conseguente riaccredito entro 24 ore, il secondo contenente un codice per eseguire un pagamento. Tutto questo mentre il nostro assistito era al telefono con il presunto operatore BBVA, che chiedeva aggiornamenti sulla ricezione degli SMS, di fatto seguendo passo dopo passo le varie operazioni. La comunicazione si è chiusa con l’indicazione che l’operazione di annullamento del pagamento si sarebbe conclusa la mattina successiva e che avrebbe ricevuto una telefonata al riguardo. Un comportamento sospetto, che ha indotto il nostro assistito a chiamare il numero verde della banca. Il giorno successivo è arrivata l’attesa telefonata da un operatore che aveva la stessa voce di quello con cui aveva parlato il pomeriggio precedente, quando ha contattato l’istituto, motivo per cui il nostro assistito era convinto di parlare con un funzionare vero di BBVA. Per sicurezza ha fatto altre telefonate alla banca per rimarcare di non aver effettuato bonifici dal suo conto corrente e che non poteva verificare il saldo in quanto il conto era bloccato. Soltanto l’intervento di un vero operatore BBVA ha permesso di smascherare la frode, consistita in due bonifici da 10mila euro ciascuno, tra l’altro effettuati sulla stessa banca. Questo è un elemento importante. Alla luce delle segnalazioni del nostro assistito, l’istituto aveva tutto il tempo per bloccare le operazioni e recuperare i soldi. Così non è stato. Il disconoscimento effettuato dal nostro assistito, che nel frattempo aveva sporto anche denuncia ai Carabinieri, non ha prodotto alcun effetto. Nonostante l’evidenza dei fatti, la banca ha negato il rimborso. Alla luce della presa di posizione di BBVA, abbiamo portato il caso all’attenzione dell’Arbitro Bancario Finanziario di Milano, per competenza territoriale. Il verdetto dell’Abf è arrivato. Il collegio ha disposto il rimborso integrale delle somme sottratte fraudolentemente al nostro assistito, quindi i due bonifici da 20mila euro. Siamo naturalmente soddisfatti per l’esito di questa vicenda. Cogliamo l’occasione per rinnovare l’invito ai consumatori a prestare la massima attenzione quando ricevono comunicazioni su accessi sospetti al proprio conto. Come visto in questo caso, sia gli SMS che le telefonate sono arrivati da canali all’apparenza riferibili alla banca, a dimostrazione dell’abilità dei cybercriminali. Altrettanto importante è chiedere conferma di eventuali operazioni sospette ricontattando il servizio clienti dell’istituto. E qui arriva un nuovo insegnamento: a volte questo può essere insufficiente, come dimostra il rimborso negato da BBVA nonostante le segnalazioni del proprio cliente. Comportamenti simili da parte della banca non devono scoraggiare. Bisogna denunciare e battersi per far valere i propri diritti. I tempi non sono brevissimi. In questo caso c’è voluto quasi un anno, ma ne è valsa la pena, visto che l’Abf ha riconosciuto il rimborso integrale”.

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foto stevepb/Pixabay.com