Trento, ordinanza di custodia cautelare per 3 ‘insurrezionalisti’.
La Polizia di Stato di Trento, su richiesta della Procura della Repubblica, ha eseguito un’ordinanza di misura cautelare nei confronti di 3 militanti anarco-insurrezionalisti gravitanti nella compagine di Rovereto, per reati con finalità di terrorismo, tentata estorsione e contraffazione di documenti.
Nel dettaglio un’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata eseguita nei confronti di un cittadino spagnolo in quanto accusato dei reati di attentato con finalità di terrorismo e fabbricazione e porto in luogo pubblico di ordigno esplosivo, in relazione all’attacco compiuto ai danni del Tribunale di Sorveglianza di Trento il 28 gennaio 2014. Il provvedimento è stato notificato in carcere, dove l’indagato è attualmente detenuto a seguito dell’arresto avvenuto nel maggio 2019 dopo un periodo di latitanza.
Un altro provvedimento per la misura degli arresti domiciliari è stato eseguito a carico di uno dei leader dell’anarchismo insurrezionale trentino, accusato di tentata estorsione aggravata dalla finalità di terrorismo, commessa in concorso con altri militanti, per un’irruzione compiuta il 15 aprile 2020 negli studi dell’emittente radiofonica “Radio 80” di Rovereto. Nella circostanza, l’indagato ha tentato di interrompere le trasmissioni per dare lettura di un comunicato sulla tematica anticarceraria, senza riuscirvi.
Un’ulteriore ordinanza di obbligo di dimora è stata notificata ad un’anarchica di Rovereto in quanto accusata di procurata inosservanza della pena e fabbricazione e cessione di documenti di identificazione falsi.
Nel corso dell’inchiesta, sono stati acquisiti solidi riscontri grazie non solo a servizi tecnici e di pedinamento degli indagati, ma anche attraverso una complessa attività di analisi investigativa della documentazione cartacea ed informatica sequestrata nel corso di precedenti indagini.
Decisivo, poi si è rivelato il prezioso apporto fornito dai poliziotti del Servizio di Polizia Scientifica per l’attribuzione al militante anarchico spagnolo di un profilo di DNA rinvenuto sui reperti sequestrati in occasione di uno degli episodi contestati, quello relativo all’attentato al Tribunale di Sorveglianza di Trento del 2014.