Trasporti, Li Gioi: “A febbraio addio continuità territoriale”.
“Tra meno di cinque mesi cesserà il regime di continuità territoriale aerea da e per la Sardegna senza compensazioni garantito finora da Ita e Volotea. Una notizia terribile che fa piombare la nostra isola e i suoi abitanti in una nuova stagione di incertezza. Le due compagnie avevano dato la disponibilità a coprire le tratte sarde per dodici mesi ma nelle scorse settimane hanno trasmesso alla Regione due lettere in cui anticipavano la propria volontà di rinunciare anticipatamente ai voli da e per l’isola adducendo tra le motivazioni il caro carburanti”.
“Basti pensare che già oggi non è già più possibile prenotare un volo su Volotea dopo il 12 febbraio. Quanto accaduto è assolutamente intollerabile e vergognoso, direi surreale – osserva il capogruppo del M5s Roberto Li Gioi – considerando perfino l’antefatto: l’assessore ai Trasporti Giorgio Todde lo scorso 8 settembre si è dimesso nonostante presumibilmente fosse a conoscenza delle due lettere inviate dalle compagnie aeree alla Regione. Qualora questo fosse confermato, la Lega e il Partito Sardo d’Azione, sarebbero gli assoluti protagonisti di questo ennesimo scandalo, con un Presidente della Regione che ha assunto la delega ad interim ai Trasporti, il quale anziché attivarsi con urgenza, ha atteso inerme che fosse la stampa a comunicare questa notizia catastrofica”.
Questo l’intervento del capogruppo del M5s Roberto Li Gioi che annuncia il deposito di un’interrogazione urgente al Presidente della Regione e alla Giunta affinché si attivino per individuare sin da subito le soluzioni alla mancanza di voli in continuità territoriale aerea fin dai primi mesi del 2023.
“La nostra isola è allo sbando, in balia delle prepotenze di due compagnie aeree che nonostante avessero garantito di voler viaggiare senza compensazioni, adesso adducendo motivazioni pretestuose impediscono ancora una volta ai sardi di godere della continuità territoriale”.
“Questa maggioranza, come se non bastasse, dopo essersi disinteressata completamente ai problemi della Sardegna, anziché attendere la fine del mandato che ne decreterà la bocciatura, pretende con nove suoi rappresentanti di candidarsi al Parlamento. Quanto sta accadendo è disgustoso”.
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