Transizione uomo-donna, Popolo della Famiglia: “Pericolo per i giovanissimi”.

Il Popolo della Famiglia – Sardegna interviene dopo la proiezione avvenuta ieri sera, a Porto Torres presso la sala congressi Filippo Canu, del film-cortometraggio dal titolo “4 luglio-La mia rinascita” che racconta la storia di Manuele Derudas, giovane 43enne di Porto Torres, che all’età di soli 30 anni decise di portare a compimento la cosiddetta “transizione di genere” da donna a uomo, prima attraverso cure ormonali per arrivare, infine, al vero e proprio intervento chirurgico.

“Ho letto le dichiarazioni di Manuele Derudas nei giorni scorsi e mi hanno lasciato sinceramente perplesso – spiega Antonello Deiana, coordinatore per il nord Sardegna del Popolo della Famiglia -. Il messaggio che passa dalle sue parole è che per trovare la felicità e una stabilità spirituale e psicologica sia lecito tutto, anche l’intervento chirurgico che richiede, purtroppo, la distruzione di organi perfettamente sani. Accettare la prassi della “riassegnazione” del sesso significa ammettere che la persona umana non è unità, ma è solo anima, o meglio semplice percezione di sé, un insieme di emozioni o percezioni e che il corpo non è portatore di alcun senso”.

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Un messaggio, quello contenuto nel cortometraggio, pericoloso per i più giovani, prosegue Deiana: “Così facendo lanciamo un messaggio pericoloso ai giovanissimi, che si sentono autorizzati a ricorrere a dei trattamenti che potranno danneggiare la loro condizione in modo gravissimo e irreparabile, come purtroppo accade da anni. Spesso – continua Antonello Deiana – sentiamo chiamare questa procedura ‘chirurgia di cambiamento di sesso’, ma il termine è fuorviante, perché è impossibile cambiare, attraverso la chirurgia estetica e gli ormoni, il genere di nascita di chiunque. Sulla carta, però, il cambiamento si può eseguire facilmente e, in effetti, è solo qui che si registra il cambiamento di sesso: sui certificati di nascita e sulle patenti di guida”.

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Una narrazione parziale, infine, che tralascia le storie dei tanti “pentiti” della chirurgia per il cambiamento di genere per il Popolo della Famiglia: “Per anni siamo stati bombardati – conclude Deiana – da storie che esaltano il cambiamento di genere, mentre si tralascia di riportare l’alto tasso di suicidi tentati e compiuti e l’alta mortalità occorsa come diretta conseguenza della chirurgia di cambiamento di genere. Anche di questo, per il bene di tutti, dovremmo tenere conto quando tocchiamo certe tematiche”.