Todde va al Sardegna Pride, PdF: “Si impegni per il contrasto della denatalità”.

Anche quest’anno il Sardegna Pride agita la polemica politica. Lo conferma l’ultima nota del Popolo della Famiglia, critico verso la partecipazione della Presidente della Regione Alessandra Todde alla manifestazione in programma domani a Cagliari.

“Trovo scandaloso che la Presidente Todde utilizzi il proprio tempo per manifestazioni dall’alto tasso ideologico – spiega Barbara Figus, coordinatrice del Popolo della Famiglia Sardegna -. Uno schiaffo morale a quei cittadini sardi che credono in valori sani e duraturi come la famiglia composta da un padre, una madre e dai bambini. È già vergognoso il fatto che a questo tipo di eventi venga dato il patrocinio delle istituzioni e del denaro pubblico, ancora più inammissibile è il fatto che vi prendano parte attiva anche i rappresentanti di queste. Manifestazioni – prosegue la nota della Figus – dove spesso si assiste a comportamenti veramente osceni in presenza anche di minori”.

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Da qui l’affondo della coordinatrice del PdF nell’Isola: “La Presidente Todde dovrebbe riservare principalmente le proprie attenzioni alle emergenze che rischiano di mettere in ginocchio la Sardegna nel giro di pochi anni. Le nostre famiglie fanno una fatica enorme ad arrivare anche solo alla metà del mese, vi è crisi ovunque. Uno studio che dimostra come la crisi demografica stia diventando sempre più preoccupante. L’ultimo allarme, in ordine di tempo, è stato lanciato dal rapporto Mete 2024 che ha messo in evidenza alcuni dati allarmanti: la Sardegna perderà il 21% della sua popolazione entro il 2050 e la popolazione under 15 anni diminuirà del 32% e la popolazione attiva (15-64 anni) del 38%”.

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“Chiediamo inoltre alla Presidente di prendere le distanze da rivendicazioni come la legalizzazione dell’utero in affitto, che trovano spesso spazio in questi cortei organizzati e che, lo ricordiamo, riguardano una pratica vietata in Italia, in attesa che il Governo dia alla luce una legge che introduca il reato universale per questa pratica disumana”, conclude Barbara Figus.