Todde dichiarata decaduta. Il Consiglio regionale che farà nell’interesse dei sardi?

Inizia col botto (e si spera con maggiore fortuna per i/le sardi/e) il nuovo anno. Dopo pochi minuti dall’uscita a mezzo stampa della presidente (o forse ex) della Regione Sardegna, Alessandra Todde, intervenuta sulla decisione del collegio regionale di garanzia elettorale della Corte d’Appello di Cagliari, si aprono ora nuovi scenari che potrebbero portare a nuove elezioni regionali e, si spera, alla formazione di un nuovo Governo più autorevole e competente rispetto a quello visto negli ultimi 10 mesi di mandato.

Probabile, però, che il Consiglio regionale, dove non mancano i pavidi e le groupies, faccia quadrato sulla governatrice nuorese, diluendo, di fatto, gli effetti dell’atto della Corte d’Appello di Cagliari che, va rimarcato, oggi ha dichiarato decaduta la Todde dalla carica di consigliera regionale sulla base delle valutazioni effettuate sulla rendicontazione delle spese della campagna della governatrice pentastellata.

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A motivare la decisione del collegio, ricordiamolo, le fatture, i contributi, gli importi ricevuti e spesi per la campagna elettorale che, nel caso della Todde, ammonterebbero a poco più di 90mila euro.

Il Collegio di garanzia della Corte d’Appello, precisiamolo ai cittadini sardi, ha emesso un’ordinanza di ingiunzione indirizzata al Consiglio regionale della Sardegna, che dovrà adesso stabilire una data per la decisione sulla decadenza.

Ma, guardando al crogiuolo di interessi e alla mancanza di trasparenza sulla gestione pubblica rilevata anche in occasione dell’approvazione dell’ultima variazione di bilancio da parte dell’attuale maggioranza, non dovrebbe essere difficile pensare al tentativo del Consiglio di proteggere fino all’ultimo la Governatrice nuorese dalla decadenza dalla carica, piuttosto che stabilire una data per la decisione sulla decadenza stessa.

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La democrazia e il rispetto dello Stato di diritto si confermeranno essere una beffa nell’Isola? A breve l’ardua sentenza. Guardando, però, allo storico nella storia della Sardegna non ci sono stati altri casi analoghi e, con molta probabilità, il Consiglio si prenderà un po’ di tempo, impegnandosi, nel contempo, a non convocare la Giunta per le elezioni. Con l’interessamento delle “giuste persone”, ancora, il caso potrebbe risolversi in una bolla di sapone. Con buona pace del diritto e della trasparenza!

Giunta per le elezioni, come previsto dall’articolo 16 del regolamento del Consiglio regionale della Sardegna, composta da nove consiglieri. Ad essa compete la verifica dei titoli di ammissione dei consiglieri e l’esame delle cause di ineleggibilità e di incompatibilità, comprese quelle sopravvenute nel corso
della legislatura.

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Per le cause di ineleggibilità e incompatibilità sopravvenute, la Giunta riferisce al Consiglio entro novanta giorni dal
momento in cui ne sia venuta a conoscenza. Quindi, è auspicabile che il Consiglio dia un primo segno di vita sul caso della decadenza della Todde entro il 3 aprile 2025.

Essa, infine, dovrebbe riferire al Consiglio sulla regolarità delle operazioni elettorali, sui titoli di ammissione dei consiglieri, sulle cause di ineleggibilità e incompatibilità e sulle proteste elettorali ad essa pervenute, formulando le relative proposte di convalida, annullamento o decadenza.

Si può già dire, quindi sulla base dei rilievi della Corte d’Appello di Cagliari, che il Consiglio regionale potrebbe già aver omesso di applicare i propri poteri circa la questione Todde.