Tirocini nell’Unione europea. Quali misure per migliorare l’inclusione dei giovani?

Secondo l’ultima analisi della Corte dei Conti europea pubblica lo scorso 1° gennaio 2024 sui tirocini in Ue, citata in una recente interrogazione dell’Eurodeputato Gianantonio Da Re, la situazione in Europa sta migliorando con un aumento del numero di tirocinanti e, purtroppo, con l’aumento del tasso di disoccupazione giovanile. Un rapporto che, con riferimento ai tirocini, suggerirebbe l’inconsistenza di tante iniziative “formative” sostenute dall’Ue.

Per il commissario Nicholas Schmit, intervenuto a nome della Commissione europea, però, “la maggioranza dei giovani europei (68%) che hanno partecipato a un recente sondaggio Eurobarometro aveva un lavoro e il 18% ha continuato gli studi sei mesi dopo l’ultimo tirocinio. Tuttavia – aggiunge -, è necessario migliorare l’uso, la qualità e l’accesso ai tirocini in tutta l’UE, in modo che forniscano un’autentica esperienza di apprendimento e di lavoro che faciliti le transizioni dall’istruzione al lavoro e da un lavoro all’altro, anche per i gruppi vulnerabili situazioni”.

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Eppure le iniziative Ue per i giovani, come facilmente desumibile anche dalle relazioni redatte dalle stesse istituzioni Ue, si dimostrano sempre più inaccessibili e, di conseguenza, di scarso impatto per la popolazione giovanile europea.

Ma, andando a “pescare” nel perimetro dell’autoreferenzialità europea, per il commissario Ue l’azione della Commissione non è in discussione: “Il 20 marzo 2024 la Commissione ha adottato proposte di direttiva e di raccomandazione del Consiglio in materia con l’obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro dei tirocinanti e combattere i rapporti di lavoro regolari camuffati da tirocini, nonché garantire che i tirocini aiutino realmente i giovani ad accedere al lavoro regolare dopo il tirocinio. La Commissione sostiene l’acquisizione di competenze ed esperienze all’estero che aumentano l’occupabilità dei giovani attraverso programmi come Erasmus+, il Fondo sociale europeo Plus e il Corpo europeo di solidarietà. Per rendere tale mobilità un’esperienza di qualità, pienamente integrata nei sistemi educativi e accessibile a tutti i giovani, il 15 novembre 2023 la Commissione ha adottato una proposta di raccomandazione del Consiglio “L’Europa in movimento”: opportunità di mobilità per l’apprendimento per tutti”, ha concluso Schmit.

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foto Antoine Rassart / European Union, 2021 Copyright