Terremoto e aiuti Ue in Turchia, Gancia: “2,5 milioni di ragazzi sono indigenti”.
Lo scorso 6 febbraio uno dei peggiori terremoti della storia del Sud-Est anatolico (tra Turchia e Siria) provocava la morte di circa 42mila persone. Una devastazione senza precedenti che aveva visto scendere in campo le principali istituzioni internazionali, tra le quali l’Ue.
Per la prima assistenza, nell’occasione, l’Unione aveva destinato 5,5 milioni di euro per sostenere la Turchia. Aiuto, come dichiarato nel mese di febbraio dal commissario per l’Allargamento, Olivér Varhelyi “che non si sarebbe fermato”, come confermato dallo stanziamento di oltre 1 miliardo di euro per la popolazione turca.
Ad oggi però, come ricordato dall’eurodeputata Gianna Gancia del gruppo Identità e Democrazia, secondo fonti di stampa, in Turchia 2,5 milioni di ragazzi vivono ancora in condizioni di grave indigenza e precarietà: “Molti di loro – si legge nell’interrogazione dell’esponenente di ID – hanno dovuto interrompere gli studi e i bambini più vulnerabili nelle aree colpite affrontano una crescente esposizione a violenze, matrimoni e lavori forzati”.
Sull’opportunità e il monitoraggio dei fondi Ue a sostegno della Turchia lo stesso Commissario Várhelyi ha dichiarato oggi che “l’UE collabora strettamente con le autorità turche per garantire che l’assistenza risponda alle necessità più urgenti sul campo e raggiunga le persone bisognose” e, inoltre, che “saranno mobilitati fondi per le persone direttamente colpite dai terremoti, compresi i rifugiati, e per donne, bambini e altri gruppi vulnerabili”.
Particolare attenzione, secondo quanto dichiarato dall’esponente della Commissione von der Leyen, sarà prestata alle esigenze specifiche dei bambini attraverso il recupero delle infrastrutture scolastiche e delle strutture ricreative. Inoltre, il corpo europeo di solidarietà avvierà un’azione specifica per aiutare i gruppi internazionali di giovani che svolgono attività di volontariato nelle regioni colpita.
“A questi strumenti di finanziamento si applicheranno le norme e le procedure standard di monitoraggio e supervisione, che prevedono un sistema di monitoraggio interno, tecnico e finanziario delle azioni ed elaborano relazioni periodiche sullo stato di avanzamento e relazioni finali. La Commissione pertanto otterrà un resoconto preciso dell’attuazione delle
azioni e del grado di conseguimento dei risultati e degli effetti previsti”, conclude il commissario europeo.
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