Terre des Hommess: “Record di reati su minori in Italia”.

Il numero dei reati commessi in danno di minori in Italia nel 2021 segna uno sconfortante record, superando per la prima volta quota 6mila. I casi sono stati 6.248, per il 64% ai danni di bambine e ragazze e alimentati dalla violenza sessuale, che registra anch’essa un record assoluto con 1.332 casi, di cui le giovani sono l’88% delle vittime.

I dati, elaborati dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, sono stati resi noti dalla Fondazione Terre des Hommes nel Dossier indifesa “La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo”.

Il 2021, secondo anno di pandemia da Covid-19, ha registrato un balzo drammatico dell’8% dei reati a danno di minori dal 2020 (5.789 casi) e dell’89% dal 2004 (3.311 casi).

In tutti i reati a sfondo sessuale considerati, la prevalenza delle vittime è largamente di genere femminile. Fra questi le fattispecie che registrano la percentuale più alta di vittime bambine sono la violenza sessuale aggravata (aumentata in un anno del 41%) e violenza sessuale (rispettivamente 88% e 87%). Ed è così anche per gli atti sessuali con minorenne (83%) la detenzione di materiale pornografico (82%) la corruzione di minore (76%) la prostituzione minorile (67%) e per la pornografia minorile (69%).

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I dati sono convergenti con quelli delle Nazioni unite, secondo cui una donna su tre nel mondo (736 milioni) ha subito violenza fisica o sessuale almeno una volta nella vita da un uomo, mentre 15 milioni di ragazze fra i 15 e 19 anni hanno subito rapporti sessuali contro la propria volontà dal partner. Cifre che, calcola l’Organizzazione mondiale della sanità, sono pressoché invariate da 10 anni.

Nei confronti dei minori aumentano anche i reati in ambito domestico, ossia i maltrattamenti contro familiari e conviventi, che nel 2021 hanno colpito 2.501 giovani, al 54% di genere femminile. L’aumento dall’anno precedente è limitato al 5%, ma nel 2020 era stato toccato il record con 2.337 casi, mentre il dato dal 2004 è aumentato del 233%.

“Nel 2021 si assiste, per quasi tutti i reati analizzati, a un incremento dal 2020, anno tuttavia particolare perché segnato dalle restrizioni legate alla pandemia. Dai dati emerge un fenomeno non marginale e molto grave per le conseguenze sullo sviluppo psico-fisico delle vittime”, ha dichiarato nel rapporto di Terre des Hommes Stefano Delfini, direttore del Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Facendo riferimento alle “gravi conseguenze psicologiche protratte nel tempo”, ha sottolineato inoltre “la necessità di prevenire e contrastare i reati, nonché dell’azione sinergica di tutti gli attori, istituzionali e non, a sostegno delle vittime“.

Terre des Hommes esprime la speranza che gli aumenti rilevati siano il frutto dell’emersione di quello che Delfini chiama, giustamente, il “numero oscuro dei casi non denunciati”. Ciò in riferimento anche a una possibile maggior conoscenza della legge 69/2019, cosiddetta “Codice Rosso”, contro la violenza domestica e di genere e all’azione sul territorio delle Forze di polizia.

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Ancora, nel 2021 un terzo delle 20 vittime dei “matrimoni forzati” era minorenne, in particolare il 6% aveva meno di 14 anni e il 27% tra 14 e 17 anni, secondo l’analisi del citato Servizio interforze. Il dato totale mostra un aumento nel tempo di questo reato, con 7 negli ultimi 5 mesi del 2019, 8 nel 2020 e 20 nel 2021. Le vittime sono per l’85% di genere femminile e per il 64% di origine straniera, mentre il 71% degli autori noti è maschio.

Il mondo dello sport è uno degli ambiti da tenere sotto osservazione a proposito di abusi su minori, ma è al contempo una preziosa risorsa per l’empowerment femminile e per favorire la parità di genere.

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Una rilevazione in 6 Paesi europei (Austria, Belgio, Germania, Romania, Spagna, Gran Bretagna) ha di recente contestualizzato il fenomeno: il 75% di atlete e atleti ha riferito di aver subito almeno una violenza prima dei 18 anni (per il 44% emotiva, 37% fisica, 35% sessuale senza contatto fisico, 20% con contatto fisico), la maggioranza non ha denunciato e solo il 4-6% ha chiesto aiuto in ambito sportivo.

Foto di Marco Wolff da Pixabay