Tendopoli di viale La Plaia, PD: “Sbagliato il trasferimento degli occupanti a Elmas”.

La notizia dello spostamento degli occupanti della tendopoli di viale La Plaia all’ex Provveditorato agli studi sulla via Sulcitana è stata stigmatizzata oggi dal direttivo del Partito Democratico di Elmas.

“Dagli approfondimenti del 28 aprile e successivi – si legge nella nota dei consiglieri Giacomo Carta, Fabiola Nucifora, Valter Piscedda, Umberto Spiga e dell’indipendente Sara Piras, si è appreso che gli stranieri che occupavano quel parcheggio sono stati trasferiti sulla base delle indicazioni emerse nell’ultimo Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura. Le persone trasferite, in numero non precisato, sarebbero migranti regolari, molti dei quali con contratti di lavoro, e anche alcuni italiani, costretti tutti a vivere in condizioni estreme, senza alcun servizio igienico ne acqua”.

Un trasferimento decisamente inopportuno per la rappresentanza locale del Partito Democratico: “Tale notizia ci appare grave. Non è accettabile che chicchessia venga mandato a vivere in una palestra. Seppur migranti, o in generale poveri e senza mezzi, si tratta di persone, che non possono e non devono essere trattati come cose da spostare all’occorrenza per non turbare il sentimento di coloro che accompagneranno Sant’Efisio nel suo percorso verso Pula o ancora peggio per necessità logistiche legate alla festa”, proseguono i consiglieri/e dem.

Giacomo Carta, foto Sardegnagol riproduzione riservata
Giacomo Carta, foto Sardegnagol riproduzione riservata

Da qui la rimarcazione della competenza territoriale della questione, che, secondo una prima analisi, sarebbe stata affrontata con poca responsabilità istituzionale e amministrativa: “Riteniamo che quel problema sia esclusivamente in capo al Comune di Cagliari che, attraverso il suo Sindaco e i suoi uffici, aveva l’obbligo di occuparsi di quei senza tetto fin dal 9 marzo, data in cui un incendio danneggiò lo stabile utilizzato come rifugio da queste persone”. Ancora, evidenziano i consiglieri del PD di Elmas “il complesso dell’ex Provveditorato agli Studi ubicato ad Elmas non è nemmeno di proprietà
del Comune di Cagliari, ma della Città Metropolitana. Il sindaco non può disporne a proprio piacimento”.

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Consecutivo, quindi, la stoccata al primo cittadino Paolo Truzzu: “Il Sindaco di Cagliari, tranquillizzando il Prefetto e gli altri componenti del Comitato, avrebbe ben potuto, e anzi dovuto, accollarsi l’onere di trovare una soluzione alternativa per quelle persone, all’interno del Comune di Cagliari”. Comune, va rimarcato, dotato di numerosi locali vuoti e inutilizzati e dai quali sono stati allontanati diversi organismi del terzo settore nel corso dell’attuale consiliatura. Eppure nel 2019, in piena campagna elettorale, l’attuale sindaco aveva addirittura proposto di utilizzare gli spazi comunali inutilizzati per attività formative a artigianali: “Credo – dichiarava il candidato sindaco nel 2019 – si debba fare uno sforzo per i centri di aggregazione e lavorare sulle concessioni degli immobili pubblici dove si potrebbe fare un lavoro di riqualificazione coinvolgendo i giovani, allo scopo di imparare un mestiere e poi utilizzare quei locali per svolgere attività imprenditoriali”.

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Inutile dire che tale politica per l’utilizzo dei locali comunali è stato disatteso volendo usare un eufemismo.

Motivata, quindi, l’osservazione del gruppo PD verso la condotta adottata dal Comune di Cagliari: “Tale politica dello scarica barile è del tutto censurabile, oltrechè sintomatica di una gestione della cosa pubblica da parte del Sindaco di Cagliari individualista ed egoista. Siamo ridiventati autonomi nel 1990 per essere liberi di decidere ciò che doveva avvenire nel nostro territorio, e non possiamo accettare che Cagliari eserciti tale discrezionalità utilizzando la Città Metropolitana o il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica”.

“Elmas – concludono – si è ribellata quando i migranti venivano alloggiati in tende e containers all’interno del sito della Protezione Civile nella laguna di Santa Gilla, si è ribellata quando venivano alloggiati all’interno di uno stabile dentro l’ex Aeroporto Militare, e si ribellerà ancora una volta per la scelta di alloggiarli all’interno di una palestra in disuso”.

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