Tempo scaduto per la plastica monouso.
Il 12 Giugno 2019 la Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea ha pubblicato la direttiva (UE) 2019/904 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 5 giugno 2019 sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente.
Come riportato nella Gazzetta, “Gli obiettivi della presente direttiva sono prevenire e ridurre l’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente, in particolare l’ambiente acquatico, e sulla salute umana, nonché promuovere la transizione verso un’economia circolare con modelli imprenditoriali, prodotti e materiali innovativi e sostenibili, contribuendo in tal modo al corretto funzionamento del mercato interno”.
La presente direttiva si applica ai prodotti di plastica monouso, ai prodotti di plastica oxodegradabile (materie plastiche contenenti additivi che attraverso l’ossidazione comportano la frammentazione della materia plastica in microframmenti o la decomposizione chimica), e agli attrezzi da pesca contenenti plastica.
Tra i prodotti di plastica che dovranno essere eliminati dal mercato entro il 2021, troviamo i bastoncini cotonati (cotton fioc), posate (forchette, coltelli, cucchiai, bacchette), piatti, cannucce, aste da attaccare a sostegno dei palloncini, recipienti come scatole con o senza coperchio, usati per alimenti. Sono compresi anche i contenitori per alimenti tipo fast food o per altri pasti pronti per il consumo immediato. È possibile trovare la lista completa dei prodotti nella direttiva .
Un’altra misura importante della direttiva riguarda le bottiglie di plastica, infatti a partire dal 2025, le bottiglie per bevande fabbricate con polietilene tereftalato come componente principale («bottiglie in PET») dovranno contenere almeno il 25 % di plastica riciclata, e a partire dal 2030 almeno il 30 %. Inoltre, sono stati introdotti “regimi di responsabilità estesa dei produttori” riguardanti i costi di rimozione dei rifiuti, applicati a prodotti come i filtri delle sigarette e gli attrezzi da pesca.
Perché questa direttiva è di fondamentale importanza per il nostro futuro?
Il Servizio di ricerca del parlamento europeo ha pubblicato dei dati molto preoccupanti riguardanti l’inquinamento da plastica, infatti attualmente negli oceani sono presenti 150 milioni di tonnellate di plastica. È stato stimato che ogni anno in mare ne finiscano dai 4,8 ai 12,7 milioni di tonnellate e che, di questo passo, nel 2050 ci sarà più plastica che pesci negli oceani. Tra i 10 oggetti più trovati nelle spiagge infatti abbiamo bottiglie e tappi di plastica, mozziconi di sigarette, cotton fioc, posate e cannucce di plastica, buste, e altri oggetti che sono stati inseriti all’interno della direttiva, e che dovranno essere eliminati dal commercio entro il 2021.
Ovviamente tutto questo ha una ricaduta anche sulla nostra salute, in quanto le sostanze chimiche e le microplastiche, ormai presenti ovunque, entrano nel nostro organismo attraverso la catena alimentare. Da un nuovo studio dell’Università di Newcaslte, Australia, realizzato per il WWF, è risultato che approssimativamente ogni persona ingerisce circa 5 grammi di plastica alla settimana, che sarebbe l’equivalente di una carta di credito fatta di microplastiche.
Tornando alla direttiva UE 2019/904, si è stimato che, una volta attuate, le misure porteranno benefici sia ambientali che economici. Ad esempio si eviterà l’emissione di 3,4 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, si scongiureranno danni ambientali per un costo equivalente a 22 miliardi di euro entro il 2030, e si genereranno risparmi per i consumatori dell’ordine di 6,5 miliardi di euro.
Riusciranno le aziende produttrici di oggetti di plastica monouso a riadattarsi entro il 2021?
(Martina Mameli)