Tamponi rapidi, Lucia Scanu: “Parafarmacie escluse”.

Il dilagare della variante Omicron del Covid 19 sta portando molti cittadini a dover effettuare i tamponi antigenici con sempre più frequenza ma, in Italia, solo le farmacie sono autorizzate ad effettuare i test mentre le parafarmacie continuano ad essere tagliate fuori.

“In una situazione come quella attuale, in cui il numero di tamponi processati ogni giorno supera le centinaia di migliaia, il supporto delle parafarmacie sarebbe di grande aiuto al programma di tracciamento – evidenzia la deputata Lucia Scanu -. Nelle parafarmacie, ove in queste ci sia un laureato in farmacia, si potrebbero applicare gli stessi protocolli delle farmacie”.

Da qui la presentazione di un’interrogazione della deputata del Movimento 5 Stelle al ministro della Salute, Roberto Speranza “affinché si conoscano quali urgenti iniziative intenda adottare per autorizzare le parafarmacie alla erogazione del servizio di effettuazione dei tamponi rapidi antigenici ed il rilascio del relativo green pass”.

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Secondo il Movimento nazionale liberi farmacisti, si legge nella nota della parlamentare, il ministro della Salute dovrebbe farsi carico di questa situazione, intervenendo direttamente ed assumendosi in prima persona la responsabilità di risolvere una situazione ormai insostenibile: “Già a partire dalla legge di Bilancio 2020 le parafarmacie hanno chiesto al Governo questa possibilità, in alcune casi provvisoriamente avviata grazie ad una convenzione a livello regionale: un modello virtuoso che purtroppo è stato presto interrotto dai ricorsi amministrativi condotti da Federfarma”.

“Si evidenzia .- prosegue la nota della Scanu – che non tutte le farmacie effettuano i test e accade che i Comuni medio piccoli abbiano a disposizione una sola farmacia che li esegue con inevitabili lunghe file e persone che non riescono ad accedere al servizio. Si tratta della negazione del diritto di esercizio della professione che sta creando disagi e ritardi ingiustificabili, disagi che si risolverebbero con il coinvolgimento delle parafarmacie”, conclude Lucia Scanu.

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