Talent day a Cagliari: 200 candidati e 30 aziende. Fipe: “Mancano 3000 operatori”.
“Mediamente in Sardegna vengono occupati nel settore dei pubblici esercizi circa 22mila addetti, quest’anno all’appello, in vista della Pasqua e della stagione estiva, mancano circa 3 mila lavoratori ma crediamo di riuscire a reperire il 15 o 20 per cento degli operatori”. Lo ha ricordato ieri nel corso del convegno “Lavoro e talento: analisi e prospettive”, il presidente della Fipe Sardegna Emanuele Frongia.
Incontro che ha anticipato l’avvio della seconda edizione del Talent Day, la fiera del lavoro organizzata dalla Fipe Confcommercio. Evento, come ricordato dal presidente della Fipe Sardegna che ha registrato la partecipazione di “200 candidati, compresi gli studenti dell’istituto alberghiero di Oristano, e 30 aziende”.
Appuntamento, secondo l’associazione di categoria, che può rappresentare una delle soluzioni per ridurre la carenza di personale nel settore nell’Isola. “Il Talent Day può diventare uno dei punti fermi per la ricerca di lavoro nei territori, dove al momento, tra le figure più ricercate, troviamo pasticceri, chef specializzati e operatori di sala”.
Ma, nonostante l’insularità e l’arretratezza di un certo mindset, i problemi dell’Isola sono coerenti con il resto d’Italia, per Andrea Chiriati, responsabile Lavoro e relazioni sindacali dell’associazione di categoria. “La Sardegna è in linea con le altre regioni. Spesso le aziende non utilizzano i canali giusti, l’online ad esempio è ancora oggi poco utilizzato, bisogna affidarsi a professionisti anche con il supporto delle organizzazioni per intermediare nel settore della ricerca di personale”.
Tra gli interventi anche quello della TDM2000, organizzazione qualificata nel settore della formazione e delle politiche giovanili: “La conoscenza delle lingue straniere è molto importante in un mercato turistico sempre più internazionale – spiega Luca Frongia, presidente dell’associazione TDM2000 -. Ritengo sia importante che i ragazzi, oltre allo studio, si concentrino sullo sviluppo delle competenze trasversali. Fondamentale, ancora, conoscere e partecipare ai programmi per la gioventù messi in campo dall’Unione europea. Occasioni formative altamente professionalizzanti e gratuite, per giovani e famiglie, capaci di cambiare la vita e i profili curriculari”.