Stereotipi di genere: ancora tollerata la violenza fisica nella coppia. I giovani si riscoprono conservatori.

La percezione di genere in Italia è ancora quella ascrivibile ad uno stato retrogrado e con scarso senso critico? Sembrerebbe di sì, stando ai primi dati provvisori dell’indagine sugli stereotipi sui ruoli di genere condivisa oggi dall’Istat.

Dai primi risultati dell’indagine emergerebbe, infatti, che in alcuni casi ancora tollerata la violenza fisica nella coppia. Il 2,3% delle persone ritiene accettabile sempre o in alcune circostanze che “un ragazzo schiaffeggi la sua fidanzata perché ha civettato/flirtato con un altro uomo”, per il 4,3% dei cittadini è accettabile sempre o in alcune circostanze che “in una coppia ci scappi uno schiaffo ogni tanto”. Sono di più le persone (10,2%) che ritengono accettabile sempre o in alcune circostanze che “un uomo controlli abitualmente il cellulare o l’attività sui social network della propria moglie/compagna”. Questa idea è condivisa dal 16,1% dei giovani dai 18 ai 29 anni.

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Sui ruoli di genere cresce la consapevolezza delle donne. Gli stereotipi sui ruoli di genere più comuni sono: “gli uomini sono meno adatti delle donne a occuparsi delle faccende domestiche” (21,4%), “una donna per essere completa deve avere dei figli” (20,9%), “per l’uomo, più che per la donna, è molto importante avere successo nel lavoro” (20,4%), “è compito delle madri seguire i figli e occuparsi delle loro esigenze quotidiane” (20,2%), “è soprattutto l’uomo che deve provvedere alle necessità economiche della famiglia” (17,2%). Meno diffusi risultano gli stereotipi quali: “è l’uomo prendere le decisioni più importanti riguardanti la famiglia” (6,3%) e “una buona moglie/compagna deve assecondare le idee del proprio marito/compagno anche se non è d’accordo” (6,5%).

STEREOTIPI SUI RUOLI TRADIZIONALI DI GENERE (tra le persone di età 18-74)MaschiFemmineTotale
Gli uomini sono meno adatti ad occuparsi delle faccende domestiche24,618,321,4
Una donna per essere completa deve avere dei figli24,217,720,9
Per l’uomo, più che per la donna, è molto importante avere successo nel lavoro20,020,720,4
È compito delle madri seguire i figli e occuparsi delle loro esigenze quotidiane19,620,720,2
E’ soprattutto l’uomo che deve provvedere alle necessità economiche della famiglia23,011,517,2
I ragazzi sono più portati delle ragazze nelle materie scientifiche, ingegneristiche e tecnologiche13,29,811,4
In condizioni di scarsità di lavoro, i datori di lavoro dovrebbero dare la precedenza agli uomini rispetto alle donne10,56,08,2
Una buona moglie/compagna deve assecondare le idee del proprio marito/compagno anche se non è d’accordo8,14,96,5
È l’uomo che deve prendere le decisioni più importanti riguardanti la famiglia8,73,96,3

Le donne continuano ad essere percepite come responsabili della violenza sessuale subita, dimostrando la sopravvivenza di un pregiudizio ancora, purtroppo, diffuso. Il 39,3% degli uomini ritiene che una donna sia in grado di sottrarsi a un rapporto sessuale se davvero non lo vuole, contro il 29,7% delle donne, un uomo su cinque (19,7%) pensa che le donne possano provocare la violenza sessuale con il loro modo di vestire rispetto al 14,6% delle donne.

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Corrispondono, invece, le opinioni di uomini e donne sulla responsabilità attribuita alla donna in alcune circostanze. Circa l’11% ritiene che una donna vittima di violenza sessuale quando è ubriaca o sotto l’effetto di droghe sia almeno in parte responsabile, circa il 10% ritiene che se una donna dopo una festa accetta un invito da un uomo e viene stuprata sia anche colpa sua.

Si parla di più e ci si vergogna di meno della violenza subita. La metà della popolazione (51,1% per entrambi i sessi e le varie età, dai 18 ai 74 anni nel 2022) pensa che la violenza (fisica e/o sessuale) subita dalle donne da parte dei propri mariti/compagni sia un fenomeno abbastanza diffuso, mentre il 28,8% pensa che sia molto diffuso. Soltanto il 17,9% ritiene che si parla sempre più spesso della violenza sulle donne perché è aumentata, mentre emergono, come possibili motivi, il fatto che le donne se ne vergognano di meno (31,4%), il lavoro dei media nel diffondere le notizie (23,2%) e la presenza di iniziative di sensibilizzazione e servizi a favore delle vittime (15,8%). Tra le possibili cause della violenza sono riportate più frequentemente la considerazione della donna come oggetto di proprietà (83,3%), il bisogno dell’uomo di sentirsi superiore alla moglie/compagna (75,9%), la difficoltà dell’uomo a gestire la rabbia (75,1%).

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