Stem: 1 giovane su 3 non riesce a colmare le proprie lacune.

Solo l’8,4% degli iscritti Stem (contro una media europea del 19,5%) continua gli studi nel mondo dell’Ict in Italia e il 33,3% dei giovani non riesce a recuperare il proprio gap di competenze tecniche e scientifiche. A dirlo un nuovo studio di Deloitte Italia, secondo il quale, oltre a rimarcare la magra posizione del nostro Paese rispetto ad altre buone pratiche europee, un giovane su 3 rinuncia a intraprendere percorsi STEM poichè particolarmente complessi.

Non sorprende, quindi, leggere che più della metà delle aziende italiane ha difficoltà a reperire figure professionali con competenze Stem, in particolare ingegneri e tecnici. Senza contare la progressiv perdita di capacità dell’Italia di trattenere i propri talenti. Perchè, infatti, rimanere in un Paese arretrato culturalmente e borbonico quando, avendo competenze richieste dal mercato del lavoro, sono in crescita le proposte in arrivo dagli Stati Uniti e dalla Cina, specialmente nel campo dell’Intelligenza Artificiale?

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Come riuscirà l’Italia e la “rigida Europa” a proteggere il proprio vantaggio competitivo e assicurarsi le migliori risorse umane negli anni a venire? Non è dato saperlo ma, guardando le politiche proposte dal trilogo europeo (Consiglio, Commissione e Parlamento) e dall’Esecutivo e legislatore italiano, il pessimismo è più che giustificato. Un terzo degli studenti Stem, al momento, non esclude la possibilità di lasciare l’Italia.

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