Stefano Dal Corso: una nuova perizia sul corpo del detenuto deceduto in carcere.
Una nuova perizia medico legale sarà eseguita sulla salma di Stefano Dal Corso, il detenuto romano di 42 anni deceduto nella sua cella del carcere Massama di Oristano nel 2022. A dirlo i deputati dem Debora Serracchiani e Silvio Lai.
Il caso era stato archiviato come suicidio dal GIP del Tribunale di Oristano senza che venisse effettuata l’autopsia e la sorella di Dal Corso aveva chiesto la riapertura del caso, sulla base anche di una testimonianza anonima di una persona che aveva detto di essere in possesso di filmati che proverebbero l’uccisione di Stefano Dal Corso.
“Abbiamo chiesto al ministro – afferma Debora Serracchiani – di adottare iniziative immediate per verificare quanto accaduto nel carcere di Oristano. Se dovessero emergere responsabilità di terzi il fatto rappresenterebbe un vulnus di incredibile gravità al sistema di gestione dell’esecuzione della pena da parte dello Stato. La notizia dell’incarico ad un collegio peritale composto da cinque esperti del settore è sicuramente molto positiva. Speriamo che a questo punto si arrivi ad una verità definitiva sulla morte di Stefano Dal Corso”.
“Dalla risposta del ministro – ha aggiunto il deputato sardo del PD Silvio Lai – emerge che dal 2017 non viene effettuata la manutenzione dell’impianto di video sorveglianza. E sempre nel 2017 risultavano funzionanti solo 45 telecamere su 295. Nessuna telecamera funzionante è presente nelle celle, e anche quella dalla quale si intravede la cella nella quale è avvenuto il decesso di Dal Corso risulterebbe malfunzionante”.
“Tutto questo è gravissimo – concludono i due deputati dem – chiediamo che vengano avviate immediatamente tutte le procedure per eseguire la manutenzione del sistema di video sorveglianza ed il ripristino di tutte le telecamere non funzionanti per garantire la più totale sicurezza a tutte le persone che operano nel carcere e a tutti i detenuti”.