Stato di diritto e Bilancio UE, Körner: “Quanto deve restituire l’Ungheria?”.

Sta funzionando lo strumento della condizionalità dello Stato di diritto in UE? A domandarselo è stato l’esponente di Renew Europe, Moritz Körner che, nella sua interrogazione parlamentare, ha citato i dati del documento di lavoro “2022 Rule of Law Report Country – Country Chapter on the state of law situation in Hungary”, nel quale sono state rilevate gravi carenze all’interno del Paese governato da Orban. Incongruenze con il rispetto dello Stato di diritto, a partire dalle importanti attività di lobbying, revolving doors, e fino ad arrivare al finanziamento dei partiti politici, sui quali i meccanismi di monitoraggio ungheresi hanno fatto poco per individuare la corruzione e le responsabilità dei funzionari di Stato.

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Da qui la richiesta alla Commissione UE circa l’entità delle risorse che l’Ungheria dovrebbe restituire all’UE, alla luce delle sanzioni previste dallo strumento della condizionalità dello Stato di diritto.

Sull’entità dei fondi incriminati il Commissario Hahn ha ricordato che nel 2022 è stata avviata una procedura contro l’Ungheria, nel merito delle violazioni dei principi dello Stato di diritto da parte del Governo ungherese, al fine di proteggere il bilancio e gli interessi finanziari dell’UE: “Il 15 dicembre 2022, il Consiglio ha adottato misure sulla base di della proposta della Commissione, che sospende il 55% degli impegni per tre programmi di Coesione (pari a 6,3 miliardi di euro) e vieta la stipula di nuovi impegni giuridici. Misure che riguardano impegni futuri e che non si applicano retroattivamente come previsto dal Regolamento sulla condizionalità. L’Ungheria – prosegue Hahn – ha la possibilità di presentare ulteriori misure correttive per rispondere ai rilievi della Commissione e dimostrare a quest’ultima che le condizioni per l’applicazione delle misure di bilancio non sono più soddisfatte”.

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