Spreco alimentare: aumenta in Italia mentre 3,1 milioni di persone patiscono la fame.

L’aumento dello spreco alimentare in Italia è un tragico paradosso se si considera che sono ben 3,1 milioni i cittadini del Belpaese che sono costretti a chiedere aiuto per mangiare, secondo l’ultimo rapporto Fead, rivolgendosi alle mense dei poveri o usufruendo di pacchi alimentari. Ad affermarlo è la Coldiretti in relazione ai nuovi dati dell’Osservatorio Internazionale Waste Watcher secondo i quali la quantità di cibo gettato nella spazzatura lungo lo Stivale è aumentata del 45,6% nel giro di un anno.

“Non si tratta solo di un problema etico, ma che determina anche – precisa la Coldiretti – effetti sul piano economico e anche ambientale per l’impatto negativo sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti”.

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Proprio per diffondere modelli di consumo più sostenibili Coldiretti è impegnata a promuovere nelle scuole italiane il progetto Educazione alla Campagna Amica, un percorso educativo che coinvolge oltre mezzo milione di bambini all’anno su tutto il territorio nazionale. “L’obiettivo – conclude la Coldiretti – è quello di formare dei consumatori consapevoli per valorizzare i fondamenti della Dieta Mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno e fermare così il consumo del cibo spazzatura, ma anche il fenomeno dello spreco, ponendone l’accento sugli alti costi etici ed economici”.

Ma per evitare gli sprechi basta seguire alcune semplici buone pratiche che vanno dal leggere attentamente la scadenza sulle etichette al verificare quotidianamente il frigorifero dove i cibi vanno correttamente posizionati. Ma è utile anche effettuare acquisti ridotti e ripetuti nel tempo, privilegiare confezioni adeguate, scegliere frutta e verdura con il giusto grado di maturazione, preferire la spesa a chilometri zero che garantisce una maggiore freschezza e durata, riscoprire le ricette degli avanzi, ma anche non avere timore di chiedere di portarli a casa quando si mangia al ristorante.

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