Sport, media e minori, il Corecom interviene sulle offese in tv.
“Le pesanti frasi razziste rivolte dalla giornalista a un bambino (“prima o poi venite tutti qui a chiedere lavoro”), colpevole di essere tifoso del Cosenza e di avere espresso candidamente la propria fede calcistica (“Lupi si nasce”), è l’indice di come sia ancora tanta la strada che deve essere percorsa sul terreno della tutela dei minori e del contrasto all’incitamento all’odio fondato su motivi di razza, sesso, religione o nazionalità, nonché alle violazioni della dignità umana degli individui. Non si tratta di criminalizzare la giornalista, che si è subito scusata per l’accaduto, ma di evidenziare come il tema della tutela dei minori nella programmazione televisiva, specie in quella locale, è oggi più che mai di attualità e deve essere affrontato, anche a livello istituzionale, con il dovuto impegno e la necessaria attenzione. Oltre agli aspetti sanzionatori, occorre mettere al centro del dibattito pubblico il tema del ruolo educativo dei media. Bene ha fatto il legislatore a sottolinearne l’importanza, anche a livello normativo, con la recente approvazione del nuovo Testo Unico dei servizi media audiovisivi”.
Lo ha dichiarato oggi Marianna Sala, Coordinatrice nazionale Corecom e Presidente del Corecom Lombardia, intervenendo sulle offese rivolte dalla conduttrice di Terzo Tempo biancorossa, Sara Pinna, a un bambino nel corso del programma sportivo dell’emittente locale veneta TVA in occasione dello spareggio per la permanenza in serie B giocato tra Vicenza e Cosenza.
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