Spopolamento Sardegna: anche oggi non mancano le “note del caminetto” di Solinas.

Continuano ad agitare le penne i “venditori di pentole” dell’attuale maggioranza regionale. Dopo aver rappresentanto l’ennesimo disastro politico per la Sardegna, anche negli ultimi scampoli della XVI Legislatura continuano a non mancare le note di misinformazione circa l’operato del vertice della Giunta.

Di oggi l’ennesima réclame della Presidenza regionale, masochista nel voler continuare ad autocelebrare quei pochi atti messi in campo per il territorio e, soprattutto, contro lo spopolamento della Sardegna.

Regione, va ricordato, che tolta la spendita autoreferenziale delle risorse del Fondo per le politiche giovanili con Giovani VISPI e una proposta di legge (ancora in progress dopo 4 anni) ha fatto veramente poco (grazie anche alla mancanza di suggerimenti da parte dell’opposizione), per i/le giovani sardi/e.

Ragazzi e ragazze che dovrebbero, per lo meno per l’età anagrafica, rappresentare il primo segmento della popolazione sul quale agire per combattere l’emorragia della fuga dei sardi in altre regioni d’Italia e all’estero.

Nonostante i magri risultati (ricordiamolo incontrovertibili), oggi da Villa Devoto è partita invece l’ennesima “scemenza istituzionale” circa i risultati ottenuti dal centrodestra per il contrasto allo spopolamento della Sardegna.

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Narrazioni decisamente “suitable” per le pagine della stampa regionale sostenuta dai tanti rivoli di finanziamento pubblico , spesso celati da “servizi alla comunicazione” o alla “promozione turistica” della Sardegna.

“Sono circa 600 le domande arrivate alle Camere di Commercio per l’apertura di un’attività o di uno studio professionale in un Comune sotto i 3mila abitanti – reca la nota della Presidenza -. 1.393 le domande attualmente ammesse per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa nella stessa tipologia di Comune; 1.442 le famiglie che nel 2022 hanno beneficiato del bonus bebé”.

Inizia così l’incipit della velina del Presidente Solinas. Una nota che non può che suscitare ilarità.

Prima fra tutte l’apertura di 600 nuove imprese nei comuni sotto i 3 mila abitanti della Sardegna. Veramente può essere considerato un risultato legato alla misura anti spopolamento della Giunta Solinas? O, più semplicemente, rappresenta una normale prassi in una regione di un Paese civilizzato?  La Sardegna, ancora, è penultima tra le regioni italiane che offrono alle “nuove idee imprenditoriali” le migliori condizioni per lavorare e creare attività economiche, secondo i dati
UnionCamere-Infocamere del 2023. Quindi Solinas di cosa parliamo? Tra le province sarde, inoltre, tutte classificate a “bassa performance” per le nuove imprese, troviamo Nuoro-Ogliastra, Oristano, Cagliari, Sud Sardegna e Sassari-Gallura.
Gli ultimi dati dicono anche come in Sardegna siano attive 14.553 imprese giovanili ovvero l’8,5% di tutte le imprese sarde. Non possiamo proprio parlare di “seme della rinascita” quanto più di disperati tentativi (decisamente non sostenuti dalla Regione) per tenere vivo l’ambiente imprenditoriale isolano. Nell’Isola preoccupa anche il fatto che meno di un’impresa giovanile su 5 sia artigiana (il 17,98%), ovvero il tessuto artigiano invecchia e fatica a rinascere.

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Ancora, oltre al dato sulle 1393 domande per la ristrutturazione o acquisto della prima casa, quando i beneficiari riceveranno i contributi? Guardando ai tempi delle istruttorie ai quali ci hanno abituato i vari assessorati (quando è andata bene considerando la sfortunata esperienza dei vari R(E)ESISTO, Destinazione Lavoro e compagnia cantante), bisognerebbe aspettare l’effettiva erogazione per “festeggiare” dalle parti di via Oslavia.

E invece no, l’occasione dell’ennesima “nota del caminetto” di Christian Solinas non si è fatta attendere: “Per la prima volta la Sardegna ha piantato quel seme necessario a combattere con forza e decisione mali atavici come lo spopolamento dei territori e l’isolamento. Si tratta di due temi che hanno visto questa Giunta impegnata a tutto campo con misure che hanno riguardato tutti gli Assessorati, coinvolgendo gli ambiti delle politiche sociali, del lavoro, degli investimenti in ricerca, innovazione e sviluppo tecnologico come l’Einstein Telescope, ma anche attraverso il pieno sostegno alla competitività del sistema produttivo regionale nel suo complesso, con risorse stanziate per favorire l’occupazione e attrarre nuove iniziative imprenditoriali in quei comuni che oggi rischiano di scomparire”.

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Forse i risultati di 4 anni di Governo non sono stati compresi da tutti. L’intelligenza e l’onesta d’animo, si sa, sono merci rare!

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