Spopolamento, Fabio Panetta: “Rafforzare capitale giovanile e femminile”.

Ormai proeittata verso uno scenario nefasto, specialmente sul fronte della tenuta del sistema pensionistico e della competitività del sistema Paese, l’Italia continua a confermarsi tra le nazioni con la minore attrattività in Europa e la maggior migrazione.

Una realtà incontrovertibile rimarcata oggi anche dal Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, nel corso del Meeting di Rimini.

“Nei prossimi decenni si ridurrà il numero di cittadini europei in età da lavoro e aumenteranno gli anziani, con effetti negativi su sistemi pensionistici, sistema sanitario, propensione a intraprendere e innovare, sostenibilità dei debiti pubblici. Va rafforzato il capitale umano e accresciuta l’occupazione di giovani e donne. L’ingresso di immigrati regolari andrà gestito in maniera coordinata all’interno dell’Unione, bilanciando le esigenze produttive con gli equilibri sociali e rafforzando l’integrazione”.

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Difficile, però, sperare in azioni d’urto da parte delle istituzioni europee (autrici di programmi e calls sempre meno accessibili per giovani, donne, imprese) e delle istituzioni italiane che, sul fronte dell’inclusione dei giovani, oltre l’introduzione di una misera riserva del 15% per i concorsi pubblici per gli ex volontari del servizio civile, ha fatto veramente poco.

Questioni di fondamentale importanza, visto anche il forte ritardo dell’Ue verso i principali competitor globali: “Negli ultimi due decenni l’Ue ha accumulato un ritardo di 20 punti percentuali in termini di produttività rispetto agli USA – ha aggiunto Panetta -. L’industria europea è intrappolata in settori a tecnologia intermedia e poco presente in quelli alla frontiera, nonostante l’eccellenza della ricerca. Il caso dell’IA è emblematico: tra il 2013 e il 2023, gli investimenti privati sono stati 20 miliardi di dollari in Europa, 330 negli USA e 100 in Cina. Per assicurare sviluppo e redditi elevati è necessario un incremento della produttività. L’Europa – prosegue – non può limitarsi a essere un semplice utilizzatore della tecnologia ma deve ambire a un ruolo attivo. I benefici oltrepassano la dimensione produttiva e riguardano i diritti essenziali dei cittadini come la tutela dei dati personali e il pluralismo dell’informazione”.

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Sullo sfondo il cruciale problema del debito pubblico italiano: “Il nostro paese è l’unico dell’area euro con una spesa pubblica per interessi pressoché equivalente a quella per l’istruzione: l’alto debito grava sul futuro delle giovani generazioni limitando le loro opportunità. La strada maestra passa per una gestione prudente dei conti pubblici, affiancata da un deciso incremento della produttività e della crescita”.

In un contesto “sfigato” come l’Italia, però, sarà difficile incentivare gli imprenditori già avviati e sostenere l’avvio delle iniziative imprenditoriali delle nuove generazioni di giovani imprenditori.

foto Mr No CC BY 3.0