Spopolamento e fuga di cervelli, Cdr: “E’ ora di agire”.
I rappresentanti delle città e delle regioni dell’UE, rinuniti nel Comitato delle Regioni europee, hanno accolto con favore i maggiori sforzi della Commissione europea per ridurre le disparità territoriali e sostenere le regioni che affrontano sfide di sviluppo, come lo spopolamento e la fuga dei cervelli. Piaghe, come rilevato in ben 82 regioni d’Europa, capaci di mettere, ormai, la parola fine a qualsiasi chance di sviluppo e ripopolamento.
Difficile, inoltre, credere che le misure recentemente presentate nella comunicazione Sfruttare i talenti nelle regioni d’Europa potranno invertire una tendenza ormai in atto da diversi lustri in particolare nelle zone rurali e insulari dell’UE, il cui futuro dipende dalla conservazione e dall’attrazione di giovani talenti.
Nonostante queste premesse, nel dibattito con la vicepresidente Šuica, i leader locali e regionali del CdR hanno avvertito che la fuga di cervelli e le crescenti disparità regionali rappresentano un rischio per la sostenibilità a lungo termine del progetto europeo, sottolineando, inoltre, la necessità di identificare meglio la diversità, le sfide e le opportunità in queste regioni e di sviluppare misure su misura per ciascuna regione, in particolare considerando le esigenze di riqualificazione e miglioramento delle competenze legate alle transizioni verde e digitale.
“L’Unione europea – ha dichiarato nell’occasione Vasco Alves Cordeiro, Presidente del Comitato europeo delle regioni – si trova di fronte a crescenti disuguaglianze, ma alcune regioni corrono un rischio maggiore di rimanere indietro. Quando i giovani lasciano il loro posto per trovare opportunità, questo è un segnale di avvertimento che è necessario agire. Il Comitato europeo delle regioni accoglie con favore la proposta della Commissione europea sulla valorizzazione dei talenti per contribuire a promuovere lo sviluppo regionale in 82 regioni. La politica di coesione rappresenta uno strumento chiave, insieme ad altri fattori, per promuovere soluzioni che possano rispondere meglio alle esigenze di ciascun territorio. Abbiamo il dovere di avere successo per tutti coloro che si sentono lasciati indietro. Questo rappresenterebbe un successo tangibile per l’Anno europeo delle competenze”.
Parere condiviso da Tanya Hristova, presidente della commissione SEDEC del CdR, per la quale” lo sviluppo economico e sociale a livello locale e regionale ha maggiori possibilità di successo quando si interviene a livello locale, il livello non solo più vicini ai cittadini ma anche alla specificità economica e sociale di ogni regione”. Ha suggerito che “le regioni specificamente interessate dalla transizione verde e digitale, come le regioni ad alta intensità di carbone e carbonio, nonché le regioni automobilistiche, dovrebbero essere le prime candidate per il meccanismo di potenziamento dei talenti, poiché avranno un numero significativo di lavoratori bisognosi di upskilling e reskilling”.
La comunicazione della Commissione europea Sfruttare i talenti nelle regioni europee, in particolare, identifica 46 regioni dell’UE che si trovano già nella cosiddetta “trappola dello sviluppo dei talenti” e 36 che rischiano di cadervi. La maggior parte di queste regioni , situate in 16 Stati membri, proviene dall’Europa meridionale e orientale e rappresenta insieme quasi il 30% della popolazione dell’UE. Sono particolarmente colpiti dai bassi tassi di natalità, dal calo della popolazione in età lavorativa, dalla bassa percentuale di laureati e laureati e dalla fuga dei cervelli. La Commissione propone di istituire un meccanismo di promozione dei talenti composto da 8 pilastri e che offra sostegno e assistenza dedicati a queste regioni.
Domani, ancora, i membri del CdR adotteranno una risoluzione che chiede di dare impulso alla transizione delle regioni più interessate dalla trappola dello sviluppo dei talenti e di promuovere la coesione digitale come obiettivo dell’Unione europea.