Spesa dei fondi Erasmus+, Biedroń: “Sospette irregolarità in Polonia”.

Come indicato dalla testata polacca Gazeta Wyborcza, sono allarmanti le accuse di politicizzazione nel processo di assegnazione dei finanziamenti Erasmus+ in Polonia: “Particolari preoccupazioni – ricorda l’esponente del gruppo S&D, Robert Biedroń – riguardano Dawid Solak, consigliere di diritto e giustizia (PiS) a Tarnów, e che siede nel consiglio della Fondazione per lo sviluppo del sistema educativo (FRSE), una fondazione statale che funge da Agenzia nazionale per il programma Erasmus+ . Ente – prosegue – che nel corso degli anni ha assegnato generose sovvenzioni Erasmus+ alla Tarnów Project Association, di cui Dawid Solak è stato fondatore e presidente: circa 2 800 000 di Zloty polacchi”, circa 598542,00 euro.

Inoltre, l’alma mater di Solak, l’Università statale di Tarnów, ha iniziato a ricevere borse di studio con importi record durante la sua permanenza presso l’FRSE, per un importo di 4 600 000 PLN – circa 983319 euro – per tre anni. Secondo la testata polacca, ancora, l’FRSE è stato politicizzato dai membri del PiS, escludendo organizzazioni ‘ostili’ al partito di Governo dal finanziamento nell’ambito del programma Erasmus+. Azione che sembrerebbe essere stata portata avanti, per esempio, da Jacek Kurzępa, deputato del PiS e membro del comitato di valutazione del programma Erasums.

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Sulle azioni o indagini previste dalla Commissione europea è intervenuta la Commissaria per la Gioventù, Maryia Gabriel: “La Commissione è a conoscenza della serie di articoli pubblicati dalla stampa polacca sulla Fondazione per lo sviluppo del sistema educativo (FRSE), designata come Agenzia nazionale (NA) per l’attuazione del programma Erasmus+ e del Corpo Europeo di Solidarietà in Polonia. Le Agenzie Nazionali – ha aggiunto la Gabriel – sono soggette a regolari attività di audit in linea con il Regolamento (UE) 2021/8173 e alla supervisione e audit esterni commissionati dalla Commissione. Se vengono individuate irregolarità, la Commissione recupera i fondi, proteggendo così il bilancio dell’UE”.

“Quando la Commissione viene a conoscenza di casi sospetti di frode, corruzione o altre attività illegali che riguardano il bilancio dell’Unione europea, si informa l’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) che, a cascata, analizza le informazioni di potenziale interesse per determinare se ci sono motivi sufficienti per aprire un’indagine”.

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“La Commissione – ha poi confermato l’esponente della Commissione von der Leyen – ha già chiesto all’AN polacca ulteriori informazioni e sta analizzando i dati gestionali disponibili per verificare le dichiarazioni contenute negli articoli di stampa. Per quanto riguarda le organizzazioni specifiche citate, la Commissione ha stabilito che esse erano presenti come beneficiari attivi anche nei programmi 2014-2020, con programmi 2014-2020, con tassi di successo in linea con le altre organizzazioni richiedenti”.

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