Sovranità: i terreni dell’Ucraina sono sempre più a “stelle e strisce”.
Dovevano proteggere la sovranità dell’Ucraina contro l’impero del male di Vladimir Putin. Invece, a distanza di quasi 3 anni esatti dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, si può dire che gli Stati Uniti d’America, sotto l’egida della sanguinaria Amministrazione Biden, hanno prodotto l’effetto contrario, ovvero diminuire la sovranità della nazione ucraina attraverso el numerose operazioni di cherry-picking messo in opera su vasta scala dai grandi gruppi americani, quali, ad esempio, Cargill, ADM, Blackrock, Oaktree Capital Management e Bunge Limited, tutti partner di una grande operazione mirata ad acquisire il controllo di gran parte dei terreni agricoli ucraini.
Sovranità nazionale ucraina, ancora, sacrificata dallo stesso presidente illegittimo, Volodymyr Zelenskyy che, pur di riportare un minimo di interesse dei Paesi “partner e alleati” verso la propria causa (alimentare il conflitto con la Russia) ha inserito una ulteriore svendita di sovranità all’interno del “piano per la vittoria”, consentendo alle nazioni “democratiche” occidentali di prendere possesso delle risorse critiche del Paese. E il cattivo sarebbe Vladimir Putin?
Un tema, la perdita di sovranità alimentare in Ucraina, rimarcato recentemente dall’eurodeputata del gruppo dei Patrioti per l’Europa, Barbara Bonte che ha chiesto alla Commissione Ue di riferire sull’impatto della “svendita di terreni agricoli europei a multinazionali che servono solo gli interessi degli Stati Uniti” sulla strategia di approvvigionamento alimentare dei Paesi dell’Unione europea, nonché sulla crescente presenza geopolitica degli USA in Europa.
Per la commissaria Marta Kos, però, la legislazione ucraina esclude l’acquisto di terreni agricoli da parte di stranieri. Insomma, per la Commissione Ue è plausibile che grandi multinazionali miliardarie e potenti possano operare in campi in affitto in un momento di grande fragilità e dipendenza della nazione ucraina. Aziende agricole, va rimarcato, che operano in Ucraina e i cui prodotti sui mercati internazionali delle materie prime, coprono il fabbisogno alimentare di circa 400 milioni di persone in tutto il mondo.
Sempre secondo l’esponente della Commissione von der Leyen la quantità complessiva di terreni in affitto interessati è stimata dai ricercatori – difficile capire chi siano nella risposta della commissaria – in 3-4,3 milioni di ettari, che corrispondono a circa il 7%-10,5% dei 41 milioni di ettari di terreni agricoli che l’Ucraina aveva nel 2020.
Una crescente presenza americana verso la quale l’Ue non sembra poter fare nulla se non un pò di disinformazione: “La Commissione – si legge nella risposta della Kos – sostiene l’Ucraina nel mantenimento e nel miglioramento della sua infrastruttura di esportazione, anche tramite i porti del Mar Nero, in modo che possa continuare a contribuire alla sicurezza alimentare globale”. Nel frattempo, però, si permette che il Paese perda la propria sovranità alimentare e nella gestione delle materie critiche.
foto Christophe Licoppe, European Union, 2022 Copyright Source: EC – Audiovisual Service