Southcom, Laura J. Richardson: “Le minacce in Sud America provengono dalle organizzazioni criminali e dall’ingerenza di Cina e Russia”. 

In soli quattro mesi alla guida del Southcom, il comando meridionale degli Stati Uniti, un aspetto è diventato evidente per il generale dell’esercito Laura J. Richardson. La chiave per affrontare le minacce alla sicurezza in Sud America, non risiede solo nelle forze armate americane, ma nella qualità della partnership internazionale. 

“Nei miei primi viaggi nella regione, è diventato ovvio per me che i nostri partner sono la nostra migliore difesa”, ha detto Richardson ai membri della Commissione per i servizi armati degli Stati Uniti. “Dobbiamo usare tutte le leve disponibili per rafforzare le nostre partnership con le 28 democrazie che la pensano al nostro stesso modo in questo emisfero”.

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Dipartimento, il Southcom, composto da oltre 1200 militari e civili, responsabile della pianificazione di emergenza, delle operazioni e della cooperazione in materia di sicurezza nell’area dell’America Centrale, Sud America e Caraibi – con l’eccezione del Commonwealth – della difesa del Canale di Panama.

“Le minacce in Sud America, ha affermato Richardson, provengono dalle organizzazioni criminali, nonché l’ingerenza di Cina e Russia. In Sud America, la Cina continua ad espandere la sua influenza economica, diplomatica, tecnologica, informativa e militare, il che sfida l’influenza degli Stati Uniti nell’area”. 

“In questa regione – prosegue la Richardson – senza la leadership degli Stati Uniti, l’influenza negativa della Repubblica Popolare Cinese potrebbe presto assomigliare all’influenza predatoria che già esercita Africa”. 

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“La Russia – ha aggiunto la numero uno del Southcom – sta aumentando i suoi impegni nell’emisfero, per via della volontà di Putin di mantenere aperte le sue opzioni e relazioni con i nostri vicini. All’inizio di quest’anno, il vice primo ministro russo, Yury Borisov, ha detto che non poteva né affermare né escludere che la Russia invierebbe risorse militari a Cuba o in Venezuela. Pochi giorni prima dell’invasione russa dell’Ucraina, Borisov è stato in Venezuela, Nicaragua e Cuba. Tutte nazioni – secondo Richardson – che mantengono stretti legami con la Russia e che offrono alla Russia un punto d’appoggio nell’emisfero occidentale. Infine, le recenti visite tra i presidenti di Brasile e Argentina con Putin in Russia, dimostrano e riguardano il potenziale ampliamento dei legami russi nella regione”.

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foto Army Spc. Katelyn Strange